MILA SPICOLA, INSEGNANTE AL QUARTIERE BRANCACCIO DI PALERMO

INTERVENTO INTEGRALE DI BERSANI

INTERVENTO DELLA PEZZOPANE

INTERVENTO DI GIFUNI ALL'ASSEMBLEA PD CONTRO LA MANOVRA- PER L'ALTERNATIVA



Bellissimo intervento e la polemica da qui scaturita è senz'altro inutile...

Sfida al governo

Dal PD 6 proposte di liberalizzazione a costo zero: carburante, farmaci, ordini professionali e sostegno all'accesso delle nuove generazioni, banche, bolletta del gas.

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Sei proposte a costo zero per spostare dieci miliardi di euro dalla rendita e dalle posizioni dominanti a favore dei cittadini e delle imprese. Il Pd dà una ricetta semplice e concreta per modificare la manovra finanziaria senza alcun onere per lo Stato con l'effetto immediato di risparmiare svariati miliardi di euro.

Per il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani sono piccole lenzuolate con cui “sfidiamo il governo a dire se intende continuare con le chiacchiere o se intende fare qualche fatto”.

Abbiamo una bassissima crescita, una manovra depressiva, dobbiamo mettere qualcosa nel motore della crescita. Questi sono i primi punti di una posizione articolata sui temi della manovra per una posizione, la nostra, che non è solo di denuncia ma anche di proposta”.

“Ci siamo stancati di sentire il lancio di bolle di sapone da parte del governo – ha continuato Bersani - che finiscono sempre nel nulla, e ci siamo stancati dei pretesti del governo per attaccare la Costituzione: l'articolo 41 non impedisce operazioni di semplificazione e di liberalizzazione”.

Non si sa quale possa essere l'atteggiamento del governo davanti a proposte concrete e a costo zero. Per Bersani “la destra dirà la sua, ma basta con le bolle di sapone. E basta anche con la legenda metropolitana che il Pd non fa proposte. Stiamo attenti perché a noi ci uccide non solo il berlusconismo, ma anche il conformismo”.




Pomigliano: passa l'accordo tra azienda e sindacati

Con il 62,2% dei Sì, è passato l'accordo di intesa tra la Fiat e le tute blu dello stabilimento di Pomigliano d'Arco. Affluenza massiccia: hanno votato il 95% dei lavoratori. Bersani a YouDem: “Ora Fiat mandi avanti il suo progetto”. Fassina:"Affrontare i punti controversi con il senso di resposnabilità"

immagine documento Con il 62,2% dei Sì, è passato l'accordo di intesa tra la Fiat e le tute blu dello stabilimento di Pomigliano d'Arco. Al referendum hanno perso parte il 95% dei lavoratori. I voti a favore dell'intesa tra azienda e sindacati, (non sottoscritta dalla Fiom) sono stati 2.888, 20 le schede bianche, 59 le nulle e 1.673 i no, su 4.642 votanti.

Una vittoria sofferta perché nonostante la netta affermazione dei sì, nessuno nello stabilimento ha ancora la voglia di sorridere.

Per Pier Luigi Bersani, dopo Pomigliano, il Pd si darà una posizione autonoma sulle relazioni industriali. "Siamo ad un passaggio delicato, voglio credere che anche la Fiat lo rispetterà. Leggo di altre ipotesi, ma è chiaro che se c'è il sì questo sarebbe su quello che ha chiesto la Fiat. Se ci sarà il sì dei lavoratori, Fiat mandi avanti il suo progetto".


Il partito della Costituzione

Bersani alla Stampa estera: lo scopo del Pd è quello di “essere il Partito del Secolo dei Progressisti Italiani. Io voglio che il mio partito sia il partito della Costituzione. Il Pd, un partito giovane che non rinnega le proprie radici ma le amalgama”

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“In Italia c'è bisogno del ruolo di controinformazione svolto dalla stampa estera”. Lo ha dichiarato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, durante un incontro a porte chiuse con i giornalisti della Stampa estera.

Rispondendo alle domande fatte dai cronisti, il leader democratico ha voluto ribadire la posizione del Pd sulla sbagliata manovra finanziaria che non ridistribuisce equamente i carichi, sulle difficoltà che vivono le tute blu a Pomigliano d'Arco e sui continui sbagli del governo che si nasconde sotto l'ombrello dell'Europa sebbene sia “isolato dalle decisioni dei partner” dell'Unione.

Nonostante i vari sondaggi che ogni volta il premier va snocciolando, più per rassicurare sé stesso, “il governo Berlusconi è in calo di consensi, anzi è iniziata la parabola discendente, come dimostrano le recenti amministrative in Sardegna, dove il partito di Berlsuconi ha perso 13 punti”.

Per Bersani i prossimi “tre anni sono troppo lunghi per questo equilibrio di maggioranza e di Governo. Quando arrivano i nodi economici, con questo populismo, con un uomo solo al governo, non si risolvono i problemi”.

“Le forze di maggioranza hanno dei problemi”, ha insistito Bersani, come dimostrano ''i diversivi'' di Bossi sulla nazionale di calcio. Tuttavia, ha aggiunto, “è vero che non capitalizziamo ancora le difficoltà del centrodestra e che spesso queste si trasformano in disimpegno e indignazione, ma
dobbiamo trasformare ciò in energie positive”.

Lo scopo del Pd è quello di “essere il Partito del Secolo dei Progressisti Italiani. Io voglio che il mio partito sia il partito della Costituzione. Il Pd, un partito giovane che non rinnega le proprie radici ma le “amalgama”

“Non c'è un far da soli - ha detto ancora Bersani – ma un'ambizione a crescere, rivolgendosi a tutte le forze politiche di opposizione sia in Parlamento, sia fuori”.

Alla fine dell'incontro uno dei Consiglieri ha fatto notare che la stampa estera, negli ultimi tempi, a causa della informazione che dà, sta subendo un “attacco” da diversi organi di informazione italiani, alcuni piu' legati al governo, come Il Giornale e Libero, e altri indipendenti, come Il Riformista.

Il segretario del Pd ha promesso il suo appoggio ma ha anche sdrammatizzato l'entità di questi attacchi. “Comunque – ha aggiunto - il Italia c'è bisogno del ruolo svolto dalla stampa estera, e speriamo che in futuro non ce ne sia bisogno ancora di più”.

Con i sindaci ed i cittadini. PDL e Lega dove siete?


Bersani sfida Umberto Bossi ad andare oggi in mezzo ai sindaci che protestano davanti al Senato contro la manovra. "Se vuol venire a dire la sua a questa manifestazione dei sindaci, credo sia il benvenuto", ha detto il segretario del Pd dopo avere incontrato i primi cittadini di diversi Comuni in piazza Navona. Bersani ha portato ai sindaci, che indossano la fascia tricolore, la solidarietà del Pd che sta cercando di cambiare i contenuti della manovra.
Ma Bossi non si è visto e invece da quando c'è questo "federalismo fatto di chiacchiere, i Comuni non sono mai stati messi peggio, si danno botte micidiali ai servizi e sono botte targate Lega". Botte i cui lividi si fanno già sentire nel centrodestra visto che la manovra non piace neanche al sindaco di Milano, Letizia Moratti che ha inviato un suo assessore, o a Roberto Formigoni che chiede non aggiustamenti ma una nuova manovra.
Erano tanti a piazza Navona, di fronte al Senato, i sindaci che hanno aderito alla manifestazione indetta dall’ANCI (Associazione nazionale dei comuni italiani), indossavano una corda al collo e esponevano cartelli con su scritto: "Comuni con il cappio al collo" e "Comuni affetti da instabilità del patto”, una manifestazione di tutte le amministrazioni, non solo di centrosinistra, tutte colpite da tagli ingiusti.



Bersani: "Manifestazione nazionale del PD al Palalottomatica il 19 giugno"

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Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha annunciato sulla pagina dei suoi sostenitori su Facebook la Manifestazione nazionale del Pd per sabato 19 giugno al Palalottomatica di Roma. E su internet ha rivolto un invito ad esserci "per un'altra politica economica, per la crescita e il lavoro, contro una manovra ingiusta e sbagliata, per dare voce a tutti i protagonisti sociali colpiti dalle scelte del governo. Vieni anche tu, facciamoci sentire!".




Formigoni attento alla famiglia? magari....

Il Governo Prodi, nella sua ultima finanziaria, aveva destinato alla Lombardia ben 55 milioni di euro per incrementare i servizi per la prima infanzia e avvicinare la nostra regione all’obiettivo di Lisbona che prevede 33 posti ogni 100 bambini da 0 a 3 anni.
La Giunta regionale, nel 2009, ha messo a bando parte di queste risorse destinandole alla creazione di nuovi asili nido ma, dopo quasi 6 mesi, ancora non c’è traccia della graduatoria e i 18milioni di euro a disposizione sono bloccati nelle casse regionali.
I consiglieri regionali del Pd Maurizio Martina e Mario Barboni, che hanno presentato un’interrogazione all’Assessore per chiedere i motivi di questo ritardo e sollecitare la pubblicazione del decreto che assegna le risorse, commentano: “Come ogni anno le famiglie si  stanno confrontando con le liste d’attesa per inserire i propri figli negli asili - basti pensare che nella provincia di Bergamo solo 11 bambini su 100 trovano posto – e la Regione di tutta risposta impiega mesi e mesi per valutare le 146 richieste di finanziamento che sono pervenute. Di queste peraltro molte sono per costruire o ampliare asili della nostra zona e precisamente Seriate, Bergamo, Brembilla, Capriate, Telgate, Palosco, Stezzano, Brembilla e Verdello. Evidentemente – concludono i consiglieri - la Giunta regionale non ritiene che i servizi per la prima infanzia siano una priorità, ma lo sono invece per le moltissime donne che in Lombardia lavorano e scelgono di avere dei figli.”