Risultati primarie valle Brembana

Totale Bersani Renzi Vendola Puppato Tabacci
Brembilla 134 56 66 10 2
Piazza Brembana 311 153 120 28 7 3
Serina 121 60 44 17
San Pellegrino Terme 217 111 69 33 4
Zogno 315 136 125 39 9 4
1098 516 424 127 18 11
46,99% 38,62% 11,57% 1,64% 1,00%

Seggio Primarie 25 novembre



IL SEGGIO PER LE PRIMARIE, CON ADIACENTE UFFICIO ELETTORALE, SARA' PRESSO

BAR JUVE
VIA VITTORIO EMANUELE, 14, 
SERINA!!

DALLE ORE 8.00 ALLE ORE 20.00

Primarie 25 novembre: Italia bene comune

Il coordinamento del circolo annuncia che il seggio per le primarie del 25/11 con eventuale ballottaggio il 2/12 si terrà a Serina. Luogo preciso sarà a breve comunicato.
Inoltre si ricordano le seguenti importanti informazioni per quanto riguarda il circolo PD valle Serina.
L'ufficio elettorale, per sottoscrivere l'appello del CSX e ritirare il certificato di elettore, sarà aperto contestualmente al seggio il 25 novembre in un luogo adiacente al seggio in modo da favorire la partecipazione.
Chiunque però può preregistrarsi su internet al sito che trovate al punto 6 del seguente elenco. In tal caso si ricorda di portare presso il seggio la preregistrazione stampata insieme a carta elettorale e un documento di identità.

Per informazioni, rivolgetevi a Jenni Grazioli: 3395008815
Andrea Tiraboschi: 3282134298
Email: pdvalserina@yahoo.it

Bersani: "Ecco l'agenda per l'autunno e per preparare la ricostruzione dell'Italia"


Intervista a Pier Luigi Bersani di Massimo Giannini - La Repubblica

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«Sento in giro molte preoccupazioni sul dopo Monti. Allora chiariamo subito un punto: qualunque ragionamento sul prossimo futuro deve partire dal presupposto che non vengano abolite le elezioni, magari su suggerimento di Moody's. Se in Italia passasse l'idea che la politica non è in grado di tirarci fuori dalla crisi, noi ci porremmo automaticamente al margine delle democrazie del mondo». Finite le brevi ferie d'agosto, Pierluigi Bersani torna in campo e detta a Monti le condizioni dell'autunno.

Il leader del Pd considera quella del governo tecnico una «parentesi non ripetibile». «Perché vede - spiega - il limite della soluzione tecnica non sta nel governo Monti, che pure ha fatto un gran lavoro, ma nella mancanza di univocità di una maggioranza che ha opinioni diverse, perché in natura esistono una destra e una sinistra alternative l'una all'altra. E se a Bruxelles o sui mercati si ha paura per la tenuta del rigore in Italia, io voglio credere che ci si riferisca a un rischio Berlusconi o a un pericolo populista, non al centrosinistra». 

Eppure, segretario, l'impressione è che cancellerie e Borse non si fidino neanche di voi... 

«Noi abbiamo fatto la moneta unica, con Prodi, D'Alema e Amato abbiamo raggiunto accordi storici con la Ue e la Nato, io ho lavorato con Ciampi e Padoa-Schioppa. I mercati e le cancellerie non possono far finta di non conoscerci. Se ci sono manovre interessate per dire che nell'Italia del dopo Monti non c'è un presidio credibile, noi siamo qui, con la nostra storia, a dimostrare che non è vero». 

Quindi lei fin da ora dice no a un Montibis e dice no a una Grande Coalizione? 

«Io dico che in un Paese maturo si fronteggiano un centrodestra, un centrosinistra ed eventualmente una posizione centrale che da una legislatura all'altra può dare flessibilità al sistema. Chi vince, governa. Questo è il vero tema, non quanti tecnici ci sono nel governo. E questo significa che non si può andare alvoto proponendo una Grande Coalizione. Non esiste proprio».

Perciò, Bersani va al voto con il suo programma e le sue alleanze, e se vince va a Palazzo Chigi. Giusto? 

«Così funziona, nelle democrazie normali. E poi, hai visto mai, può succedere che una figura come Monti non riesce a portare a casa una legge contro la corruzione, e invece Bersani ci riesce». 

Il Pd è sempre più insofferente col governo. Oggi c'è il primo Consiglio dei ministri dopo le ferie. Cosa chiede a Monti? 

«A Monti chiedo un cambio di passo. Non sono d'accordo su come stanno andando le cose. È ora di riscrivere l'agenda. Per noi progressisti è il momento di rompere l'avvitamento tra austerità e recessione. Il rigore non va abbandonato. Ma è ora di aprire gli occhi. Lo dico anche al Consiglio dei ministri che si riunisce oggi: date finalmente uno sguardo alla realtà». 

Perché finora il premierei ministri non l'hanno fatto? 

«Non sto dicendo questo. Dico che ora ci sono due problemi da affrontare. Il primo è europeo: a settembre il messaggio dell'Ue sulla stabilizzazione degli spread non deve più essere un oggetto da Sibilla Cumana, ma deve diventare operativo. A proposito di battere i pugni sul tavolo, questa è l'occasione. Il secondo è italiano. Sento parlare di via d'uscita dalla crisi. Io credo nella possibilità di uno spiraglio, ma ancora non lo vedo. E ho l'impressione che il governo finora non abbia percepito lo scivolamento dell'economia reale. C'è un crollo della produzione industriale, un segno meno nei consumi, lavorano 22 milioni di italiani su 60. Io chiedo: come affrontiamo queste emergenze?». 

E cosa si aspetta che le risponda, Monti? 

«Per me il rigore è la condizione necessaria, ma non è l'obiettivo. Il vero obiettivo, qui ed ora, è il sostegno all'economia reale. Leggo di piani energetici, di piani per gli aeroporti. Per carità, va tutto benissimo. Mai problemi di famiglie e imprese, in questo momento, sono altri. Per esempio: il prezzo della benzina si può ridurre? I pagamenti della Pubblica Amministrazione sono stati sbloccati? E che facciamo di fronte alle crisi industriali, dalla Fiat a Finmeccanica all'Alcoa? Le eventuali operazioni di alienazione del patrimonio pubblico possono essere destinate a politiche industriali e allo stimolo all'economia reale? In agenda io vorrei queste priorità. Attenzione a messaggi troppo astratti, che non generano fiducia ma semmai scollamento». 

Da mesi si critica il governo perché non fa niente sulla crescita, ora lei lo critica perché prova a fare qualcosa? 

«Io non lo critico, ma dico che non bisogna passare dal niente al troppo. Sento parlare di una defiscalizzazione dell'Iva sulle infrastrutture, praticamente senza copertura. Bene, ma perché da mesi si dice no alla sterilizzazione dell'Iva sulle accise per la benzina? Ci sono cose che il governo può fare subito. Rafforzi gli sgravi fiscali sulle ristrutturazioni immobiliari in funzione antisismica e ambientale. Adotti misure di sburocratizzazione, eliminando passaggi burocratici o esternalizzandoli. Finanzi l'innovazione coi crediti d'imposta sulla ricerca e la defiscalizzazione degli investimenti. Introduca una vera Dual Income Tax». 

Il nodo vero è la pressione fiscale. Lei pensa che Monti dovrebbe cominciare a rimodulare le aliquote Irpef?

«Senta, io non riesco a raccontare favole. È un obiettivo per il futuro, ma per ora non possiamo permettercelo. Dobbiamo scongiurare gli aumenti dell'Iva, questo sì. Ed è possibile farlo, aumentando il recupero dell'evasione fiscale, concludendo l'accordo con la Svizzera sulla tassazione dei capitali, lavorando realisticamente sugli incentivi alle imprese, e poi definendo meglio con gli enti locali la griglia della spending review». 

Elsa Fornero ha detto che porterà il taglio del cuneo fiscale in Consiglio dei ministri. Lei è d'accordo? 

«Certo, in prospettiva il cuneo fiscale va ridotto. Ma anche qui, non ci sono soluzioni miracolistiche. E poi serve uno schema pattizio: Prodi tagliò il cuneo fiscale di 5 punti, ma purtroppo questo non servì a rilanciare gli investimenti». 

E la patrimoniale? La deve fare Monti, o la farete voi quando tornerete al governo? 

«Noi proponemmo un'imposta sui grandi patrimoni immobiliari per alleggerire l'Imu. Non si fece allora, per me va fatta adesso. Quanto alla finanza, la ricchezza scappa e la povertà resta. Va rafforzata la tracciabilità dei capitali, anche su scala europea. Questo Monti può farlo, entro la fine della legislatura». 

Lei parla di fine della legislatura. Ma tornano inballo le elezioni anticipate a novembre. 

«Le elezioni anticipate sono un'elucubrazione dannosa. Io non le auspico e non le vedo all'orizzonte, anche se è nostro dovere tenerci pronti a qualunque evenienza. Poi, lo dico una volta per tutte, non c'è alcun nesso tra voto anticipato e legge elettorale...». 

Ma l'intesa col Pdl sulle modifiche al Porcellum c'è o no? 

«Oggi un accordo non c'è ancora, ma da parte nostra c'è la disponibilità a chiudere in fretta. Naturalmente, non rinunciamo ai nostri due paletti. Primo: la sera in cui si chiudono le urne il mondo deve sapere chi governa, altrimenti ci travolge uno tsunami. Secondo: i cittadini devono scegliere chi mandare in Parlamento. In concreto, questo significa due cose. Ci vuole un premio di maggioranza ragionevole, e il 15% lo è, perché sarebbe curioso che il Pdl che nel 2005 ha introdotto una premialità sconosciuta in Occidente oggi dicesse no a una premialità decorosa. E poi ci vuole una quota significativa di collegi uninominali, per ricreare un legame tra elettori ed eletti». 

Mi dica la verità, c'è imbarazzo nel Pd sul conflitto sollevato dal presidente Napolitano contro i pm di Palermo per le intercettazioni sulla trattativa Stato-mafia? 

«Nessun imbarazzo. Napolitano ha fatto quel che doveva. Dopodichè, in un sistema costituzionale e democratico lo schema non è chi è d'accordo e chi no con il Capo dello Stato, ma chi lo rispetta e chi no. E allora, se il Presidente ha chiesto alla Consulta di chiarire un punto cruciale che riguarda le sue prerogative, può anche essere criticato ma deve essere rispettato. E questo non sta avvenendo sempre. C'è una campagna contro Napolitano: esiste un filone populista, in certe aree della politica e del giornalismo, che forse ha anche un disegno in testa. Ma non passerà». 

Ma lei e il Pd siete d'accordo con Monti e la Severino, che annunciano una nuova legge sulle intercettazioni? 

«Per me in una democrazia liberale il diritto alla riservatezza di chi è al di fuori da un'indagine penale non è un optional. Ma attenzione: questo diritto si garantisce con un filtro rigoroso affidato alla magistratura, senza limiti alle indagini e bavagli all'informazione. Dunque, se il governo vuole presentare un ddl con queste caratteristiche, noi siamo pronti a discuterne. Ma la condizione è che ci sia un pacchetto complessivo di riforma della giustizia, con al primo posto le nuove norme contro la corruzione. E dopo, semmai, anche le intercettazioni». 

Le primarie tornano a infuocare la vostra metà campo. Le farete, come e quando? 

«Il percorso è chiaro. In autunno vareremo una carta di intenti, con regole d'ingaggio, criteri di partecipazione, impegni e responsabilità comuni. E tra novembre e dicembre faremo le primarie di coalizione, con la massima apertura alle forze politiche e alla società civile». 

Del rottamatore Matteo Renzi che mi dice? 

«In questi mesi non ho mai alimentato polemiche, e continuerò a farlo. Siamo dentro la più grave crisi del dopoguerra. Ne usciamo solo se c'è condivisione tra noi». 

Sulle alleanze il quadro è problematico, tra Vendola e Casini. Riuscirete a vincere e a governare, mettendo insieme i centristi e i comunisti? 

«Noi organizziamo un centro sinistra aperto a un incontro con forze politiche e sociali moderate. Entro ottobre saranno pronti 10-15 punti di programma, non 281 pagine. Sarà poi il candidato premier a fare il resto...». 

Lei, presumibilmente... 

«Se mi voteranno, sarò io. Sulla base di quel programma, il centrosinistra proporrà un'alleanza di legislatura alle forze liberali e moderate del Paese. Dentro questo perimetro non ci sono solo Vendola e Casini, ma ad esempio anche i socialisti». 

Con Di Pietro è finita per sempre? 

«Mi pare evidente che lui vuole star fuori. Il centrosinistra deve fare spesso i conti con le forze agite da questo istinto minoritario di auto-esclusione dalle responsabilità. Io, da riformista, lavoro perché questa maledizione finisca. Il Pd è pronto per governare, e sono convinto che governerà»

Lettera di dimissioni da segretario di Circolo. Convocazione congresso per l'8 giugno

Serina, 14/05/2012


Carissimo/a elettore/elettrice


simpatizzante,


iscritto,



Con la presente vi comunico che ho presentato le mie dimissioni da segretario del circolo PD Val Serina.

La decisione è dovuta essenzialmente a un sovrapporsi di impegni, personali e politici, che lasciano poco spazio all'attività del circolo. Pertanto ho ritenuto opportuno che qualcun'altro si assuma la responsabilità di guidare il circolo della nostra valle, anche per il grande sforzo organizzativo che quest'anno si dovrà impiegare in vista delle politiche del 2013. Io non sono più in grado di garantire l'impegno e le energie che finora ho potuto garantire.

La mia personale adesione al PD non è in discussione. Anzi, in questi tempi in cui è difficile davvero orientarsi a causa della crisi politica, economica e sociale che viviamo, trovo che il PD sia un partito che, pur nei difetti, è di riferimento per la gente perbene e che tiene al bene comune. Inoltre, il PD in valle, con le ultime iniziative a livello di valle Brembana, è l'unico partito che è riuscito a parlare di una visione di lungo periodo di crescita e di sviluppo per il nostro territorio, parlando anche con diversi soggetti sociali.

Pertanto il circolo necessita di un nuovo segretario e un nuovo coordinamento che dovranno guidarlo fino al prossimo congresso nazionale che facilmente si terrà a settembre 2013.

Convoco pertanto come segretario dimissionario il congresso di circolo del PD val Serina per venerdì 8 giugno. Il regolamento del congresso, con modalità della presentazione delle candidature, date, diritto di voto attivo e passivo, lo trovate sul sito del circolo a partire da domenica 27 maggio.



VENERDI' 8 GIUGNO

DALLE 20.45 ALLE 23

PRESSO LA SALA CIVICA CA’ DE RAFAEI SERINA:

CONGRESSO CIRCOLO Pd Valserina



  
ODG:

- Relazione del segretario

o Bilancio finanziario del circolo;

o Bilancio attività politiche;

- Dibattito sulla relazione del segretario e sulla politica nazionale - presentazione candidature;

- votazione e chiusura del dibattito del resp. Organizzativo provinciale Gianfranco Costelli;

- proclamazione nuovo segretario.





Andrea Tiraboschi

Segretario circolo PD Val Serina

Per contatti: 3282134298 / andreatira88@yahoo.it/ pdvalserina@yahoo.it/

Seguici su: www. circolopdvalserina.blogspot.com


Emergenza terremoto Emilia- Romagna: Campagna raccolta fondi

I video degli incontri in valle "Partiamo dalla valle Brembana per cambiare l'Italia"

A questo canale di Youtube trovate i video degli incontri in valle Brembana che il Pd di zona ha appena ottenuto. Un po' di sana politica e confronto aperto. http://www.youtube.com/user/tirandrea?feature=mhee





L'ultimo video caricato di San Giovanni Bianco:

PD: Subito immediata e rigorosa riforma del finanziamento ai partiti


La Segreteria nazionale del PD ha stabilito tre criteri fondamentali per la Riforma: contenimento dei costi di tutte le campagne elettorali; ridurre, da subito, la quota di contributo pubblico per le elezioni nazionali, europee e regionali; la possibilità di un autofinaziamento diffuso con un tetto non valicabile, secondo modelli europei, in particolare quello tedesco

bandiere pd   Manifestazione dei democratici
La Segreteria nazionale del Partito democratico, riunitasi questa mattina, ha affrontato il tema della indispensabile e indifferibile riforma del finanziamento pubblico dei partiti. 

La giusta difesa del finanziamento della politica proprio di ogni sistema democratico non può reggersi sul mantenimento della legge in vigore, che non prevede controlli stringenti, sanzioni vere e che presenta punti oggettivi di discutibilità sul piano delle quantità e dei riscontri. In questo contesto la Segreteria nazionale del PD ha delineato un percorso per giungere in tempi brevissimi a dare risposte concrete e aprire una nuova fase.

In particolare, il PD, che dal suo atto di nascita ha fatto certificare il bilancio da una società di revisione esterna, si sta attivando in queste ore per approvare subito in Parlamento una legge sulla trasparenza e su rigorosi controlli dei bilanci dei partiti, con particolare attenzione a sanzioni certe e pesanti. Quelle forze politiche, a partire dalla Lega Nord, che si opponessero a tale riforma basilare, si assumerebbero la grave responsabilità di impedire che venga posto una prima forte correzione all’opacità dei bilanci e alla possibilità di comportamenti deviati che purtroppo caratterizzano la vita interna di troppi partiti.

Fino a quando non saranno stati approvati definitivamente norme rigorose e stringenti su trasparenza, controlli e sanzioni, il PD ritiene che debba essere sospesa la rata di finanziamento pubblico prevista per il prossimo luglio.

In parallelo, la Segreteria del Pd ritiene indispensabile e urgente che sia avviata la riforma del finanziamento pubblico alla politica, secondo modelli europei ( riparametrati alle condizioni economiche e della finanza pubblica in Italia), e che questa riforma sia inserita nella legge di applicazione dell’art. 49 della Costituzione sui partiti, in calendario alla fine di maggio. 

Questa è la sede per rimettere a fuoco la funzione cruciale delle organizzazioni politiche, per regolamentare la loro vita democratica interna e per ridefinire quantità e modalità di sostegno finanziario pubblico alla loro attività.

Per il PD i criteri fondamentali della riforma sono:

1) per una ancora più efficace moralizzazione della vita pubblica, devono essere approvate norme specifiche per il contenimento dei costi di tutte le campagne elettorali; a questo riguardo, devono essere stabiliti tetti massimi alle spese sia per le campagne elettorali nazionali che locali; devono essere preventivamente depositate presso la magistratura, nonché pubblicate sui siti web, le dichiarazioni riguardanti i fondi raccolti, la loro provenienza e le spese sostenute; deve essere approvata una rigida regolamentazione di tutte le forme di propaganda elettorale le quali, nel rispetto della parità di condizioni tra le forze politiche, siano contenute nei limiti di una normale ed esaustiva informazione elettorale.

2) Deve essere ulteriormente e significativamente ridotta, da subito, la quota di contributo pubblico per le elezioni nazionali, europee e regionali, la quale deve essere restituita alla funzione originaria: un contributo cioè alle spese in occasione di ciascuna elezione.

3) Alla base del finanziamento deve esserci la libera contribuzione da parte di singoli cittadini o associati, la possibilità cioè di un autofinaziamento diffuso con un tetto non valicabile, secondo modelli europei, in particolare quello tedesco.
Il PD si impegna, nel Parlamento e nel Paese, a promuovere e sostenere in tempi strettissimi una riforma seria, incisiva e responsabile dell’organizzazione della politica e del finanziamento pubblico e a questo fine decide di promuovere nelle prossime settimane anche una diffusa e ampia campagna di ascolto, informazione e mobilitazione politica.

Nell’immediato, il PD ha deciso nella riunione della segreteria di oggi, su proposta del Tesoriere Antonio Misiani e del responsabile comunicazione Stefano Di Traglia, di tagliare il 30 per cento delle spese previste in occasione della campagna elettorale per le amministrative del 6/7 maggio e poi del ballottaggio.

Si accelera sulla riforma dei partiti, ma la Lega frena


Depositato il testo alla Camera della nuova normativa sui controlli e trasparenza, a firma dei tre leader di maggioranza che sostengono il governo: Bersani, Alfano e Casini, ma la Lega contraria, frena il provvedimento. Il testo seguirà adesso l'iter tradizionale in sede referente e poi in Assemblea


Bersani davanti ai microfoni
Dopo l'accelerazione sull'iter della proposta di legge sulla riforma dei Partiti, depositata oggi alla Camera e firmata dai leader di maggioranzaPier Luigi BersaniAngelino Alfano e Pier Ferdinando Casiniper inasprire controlli e sanzioni sui bilanci e sul finanziamento pubblico ai partiti, la Lega ha frenato i lavori.

Contraria al provvedimento, la Lega Nord si è opposta all'esame rapido, prima ha votato no in Aula e dopo, ha raccolto e consegnato alla Presidenza della Camera 76 firme, necessarie per opporsi all'assegnazione del testo in sede legislativa alla Commissione Affari costituzionali. Ha ribaltato quindi il via libera alla legislativa, dato nel tardo pomeriggio dall'Aula. 
Il testo seguirà adesso l'iter tradizionale in sede referente e poi in Assemblea
A firmare insieme ai 59 parlamentari della Lega Nord alcuni esponenti del Pdl, di PT e del Misto. Il quorum minimo necessario era di 63 firme, un decimo del numero complessivo dei deputati.

Con la solidarietà parte la riscossa dell'Italia. Sostenere il lavoro, le imprese e le famiglie


Lettera di Pier Luigi Bersani agli elettori per le Amministrative 2012

Elezioni
Gentile elettrice, gentile elettore,
in vista delle prossime elezioni amministrative Le sarà certamente possibile conoscere e valutare le buone ragioni che il Partito Democratico Le sta proponendo, nella Sua città, per sostenere le nostre liste e la candidata o il candidato Sindaco del Centrosinistra.

Voglio cogliere l’occasione, tuttavia, per dire qualcosa sulla situazione dell’Italia, così come noi la vediamo.

Per otto anni degli ultimi dieci la destra al governo ha fatto precipitare il Paese in tutte le possibili classifiche, raccontandoci favole, occupandosi di tutto fuorché dei problemi reali degli italiani e portandoci alla fine sull’orlo del baratro.

A un solo passo dal precipizio, si è insediato il Governo Monti. A questa novità noi abbiamo dato il nostro sostegno, mettendo l’Italia prima di tutto e davanti ai nostri stessi interessi di partito. 

Abbiamo così evitato di cadere nelle drammatiche condizioni della Grecia; tuttavia i problemi di una disastrosa eredità rimangono. I tagli, l’incremento della tassazione, le difficili riforme pesano e peseranno molto sul Paese, rischiando di aggravare una recessione che è già pesante, con effetti gravi sui posti di lavoro e sulle prospettive della nostra impresa.

Noi conosciamo la situazione. Abbiamo detto la verità quando si raccontavano le favole. Sappiamo bene che oggi i margini sono stretti. Crediamo tuttavia che si possa fare qualcosa di più per dare lavoro, per garantire liquidità alle piccole imprese, per tenere a bada prezzi e tariffe che si muovono senza controllo e per consentire ai Comuni di fare investimenti e difendere gli essenziali servizi per i cittadini. Ciò significa recuperare risorse, lo sappiamo.

Lo si può fare risparmiando sulle spese della pubblica amministrazione; lo si può fare prendendo più soldi dall’evasione, dalle rendite e dai grandi patrimoni. Noi non pensiamo che le cosa possano migliorare indebolendo i diritti dei cittadini. Siamo contro la precarietà e stiamo combattendo per ridurla.

Siamo contro la totale incertezza del posto di lavoro e quindi combattiamo perché l’art.18 sia aggiornato in modo ragionevole, secondo le migliori esperienze europee, e non vanificato!

Conosciamo la disillusione dei cittadini verso la politica. Crediamo che il rimedio alla cattiva politica non sia l’antipolitica, ma la buona politica! Con le nostre proposte già avanzate da tempo, noi siamo impegnati a rendere più efficienti le Istituzioni, a ridurre il numero dei parlamentari, ad approvare una legge elettorale che consenta finalmente ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti e non di trovarseli nominati, così come impone la sciagurata legge voluta dalla destra.

Abbiamo anche presentato una legge sui Partiti per imporre trasparenza, democrazia interna, codici etici. In ogni caso, per parte nostra, stiamo già facendo certificare i nostri bilanci da Agenzie esterne indipendenti e facciamo sottoscrivere, pena l’incandidabilità, stringenti codici etici da parte di chi compone le nostre liste. Vogliamo anche che sia più forte la rappresentanza femminile nella gestione della cosa pubblica.

Noi crediamo che l’Italia possa risollevarsi, e che la Sua città possa progredire. Pensiamo che la ricostruzione del Paese debba partire dai Comuni, che sono vicini ai bisogni dei cittadini e che oggi sono messi di fronte a troppe difficoltà, che vogliamo rimuovere. Crediamo che la riscossa del Paese possa avvenire solo nella solidarietà e non nell’egoismo. Siamo convinti che nessuno può salvarsi da solo, che il merito vada premiato e che il lavoro dipendente, autonomo, professionale o imprenditoriale vada premiato contro la rendita, il privilegio, il parassitismo. Siamo convinti che le regole vadano sempre migliorate, ma sempre e comunque rispettate, e che la furbizia non possa vincere sulla serietà e sull’onestà. 

Con queste convinzioni, con questi valori, con questi propositi noi chiediamo, in un passaggio difficile per l‘Italia, la Sua comprensione, la Sua fiducia, il Suo aiuto.

Con viva cordialità 
Pier Luigi Bersani