Intervento del portavoce Andrea Tiraboschi all'assemblea provinciale del 29 giugno

Direi che sul voto si siano già sprecate molto parole. Dico soltanto che il voto europeo è tutto sommato un voto che dà qualche speranza al pd, perché se sommiamo anche i voti dei radicali e tenendo conto che non c’è stato voto utile, direi che al massimo abbiamo perso un 3% e pertanto è un voto che dà l’idea di una certa tenuta del pd.

Riguardo invece il voto locale e il voto provinciale dobbiamo fare una riflessione in più.

La provincia credo che sia stata data per persa sin dall’inizio della partita ed è noto a tutti come non ci sia stato un grande investimento di risorse in questa campagna elettorale, a ragione o a torto. Tuttavia è da rilevare anche come le parole spese da un anno e mezzo in fatto di organizzazione del partito, di coordinamento fra circoli, siano servite a poco perché ad oggi vediamo come ciascun candidato abbia scelto un linguaggio, quando l’ha scelto, personale senza alcun collegamento con una campagna superiore, abbia gestito la campagna come preferiva. Inoltre un’altra iattura era paradossalmente l’avere quattro iniziative, in Bergamo soprattutto, in contemporanea e magari alcune promosse dall’iniziativa di un candidato solo. Sempre utili e interessanti, per carità, ma il messaggio che si fa passare all’elettore è solo quello della confusione. Una confusione che regna sovrana in questo partito.

L’altra grande iattura che perseguita questo partito secondo me è il fatto di essere terribilmente egocentrico. In due modi. Il primo è il fatto di essere autoreferenziali , siamo troppo spesso piegati sulle dinamiche interne che ad osservare e meditare su ciò che si sta intorno. E la batosta elettorale deve servici innanzitutto in questo, ad parire gli occhi e farci capire che non sono i posizionamenti interni a farci guadagnare credibilità all’esterno. Con una sola eccezione, se la discussione interna aiuta a chiarire posizioni e idee che ancora in questo aprtito o sono nebulose o mal esplicitate.

Il secondo modo per essere egocentrici è quello di non essere un gruppo che unito persegue un fine, ma quello di essere tanti individui che perseguono magari un obiettivo con mille sfumature. Sembra quasi che nel pd si sia dimezzato un po’ il detto tutti per uno, uno per tutti. Ora è solo uno per tutti e spesso quell’uno corrisponde alla nsotra stessa persona. L’esempio in città di Bergamo è abbastanza eclatante e vi prego di non averne a male, ma secondo voi il cittadino che si è trovato in mano in un volantinaggio 5 volantini di singoli candidati che dicono “votate me” rispetto a un unico volantino che dice “votate noi”, cosa pensate abbia pensato? Che finalmente ho una vasta gamma di scelta perché era proprio indeciso su chi votare del pd o chi è toc macc? Ecco servirebbe davvero un po’ di riflessione e di umiltà a tutti i livelli del partito, io in primis nel mio piccolo, ma se non capiamo che soltanto collaborando insieme e lavorando uniti una volta deciso l’obiettivo, sempre nel rispetto delle posizioni, non vinceremo mai perché non siamo credibili.

E’ proprio su questo punto che voglio terminare il mio intervento, sulla credibilità del aprtito e delle classi dirigenti.

Premetto che chiedere le dimissioni o el teste delle persone dopo una sconfitta sia un errore. Ma sia un errore anche non dare nessun segnale mettiamola così di discontinuità politica… Noi in provincia di Bergamo non abbiamo tenuto, abbiamo perso.
Credo inoltre che la sconfitta non è dovuta soltanto al vento favorevole alla destra, al fatto che è stato un voto politico, perché altrimenti avremmo perso davvero dappertutto, ma c’è anche sicuramente il fatto che spesso la nostra classe dirigente in generale non è stata vista come credibile e autorevole. Ovviamente non tutto può essere messo nel calderone, ma il fatto che questa tornata elettorale possa essere catalogata come il fallimento della dirigenza locale, visto anche i numerosi paesi persi, fa riflettere. Mi sembra che se prima l’unico imputato sul banco fosse il livello nazionale, ora ci sono ancor più gravemente i livelli intermedi fino ai circoli che è inutile nasconderlo hanno i loro problemi.
Come riacquistare la credibilità? Sfruttando bene questo congresso che non si deve trasformare ancora un volta in un posizionamento interno, che deve dare origine a una linea unica, sola e chiara almeno nella maggior parte dei problemi che coinvolgono la vita pubblica, che deve essere il momento in cui i nostri io divengano un noi.

Ritengo infine che il giovanilismo a tutti i costi sia un’assurdità, i figli per poter prendere il posto dei padri devono ucciderli. In uno stato democratico e civile questo non può avvenire fisicamente ovviamente, ma attraverso al proposta di un modello, di un progetto e consentitemi, di un’ideologia in cui riconoscersi. Badate bene, l’ideologia è un termine usato a sproposito sui giornali e connotato negativamente ma in realtà non significa che un gruppo di idee, valori, modi di pensare e d’agire che vanno a costituire un modo d’essere. Solo se i giovani del pd che aspirano a diventarne i dirigenti riusciranno a dirci chi noi siamo potremo riconoscere in loro dei leaders. Solo un identità chiara potrà renderci credibili agli occhi della popolazione e solo un’identità chiara potrà rendere a noi il sogno del partito democratico non più un’utopia.

Grazie a tutti.

Lettera per l'ultima fase del tesseramento

Serina (Bg) 25/06/2009


Gentili concittadini,

Se vi scrivo ancora una volta è perché credo che sia necessario proprio in questo passaggio delicato riprendere ancor con più vigore il percorso del PD, insieme, per costruire un’alternativa e non solo un’opposizione a questo governo.
Il 10 luglio terminerà nella nostra provincia il tesseramento valido ai fini del congresso e pertanto chi si tessererà dopo non potrà intervenire all’interno di questa fase delicata.

Come circolo non ci interessa avere chissà quante tessere ma abbiamo la sola preoccupazione che tutte le sensibilità che gravitano intorno al Pd possano essere rappresentate adeguatamente. Difatti la fase congressuale serve innanzitutto a far evolvere questo partito da contenitore di tante idee a partito che possa esprimere, anche a maggioranza, una linea unica sulla maggior parte dei temi che toccano la vita pubblica.
La recente sconfitta ha come radice ultima infatti la non credibilità del Pd poiché ad esso manca ancora una proposta seria e univoca! L’assenza d’identità stabile di partito la si paga decisamente nelle urne La lega non ha bisogno di mettersi d’accordo a tutti i livelli e per ogni cosa, la lega parla un unico linguaggio in ogni evenienza e momento. Ovviamente in questo ci sta anche un impoverimento della proposta politica, ma non si può pensare di presentarsi agli elettori credibilmente se non si ha un linguaggio unico, o almeno simile. E con linguaggio si intendono anche simboli, valori, bandiere, modalità di relazionarsi con la gente.
Per questo io vi chiedo di tesserarvi e di portare il vostro contributo prezioso all’interno di questa fase. E’ un momento di sconforto e di frustrazione dovuta soprattutto al senso di impotenza che circonda le nostre azioni volte a migliorare la politica italiana. Ma non è il momento dell’arrendersi, anzi è quello della ripartenza e questa volta il congresso offre l’opportunità al segretario nazionale come all’ultimo iscritto di dire la propria opinione su ciò che vorrebbe che il Pd facesse e rappresentasse.
Siete voi che potete darci una mano a continuare in questo processo di crescita di un partito che per la sua storia rappresenta un progetto straordinario. Sono convinto che non ci deluderete.



Il segretario del circolo
Andrea Tiraboschi






NOTE INFORMATIVE: per tesserarvi potete rivolgervi a: pdvalserina@yahoo.it oppure a
Andrea Tiraboschi, 3282134298, via pietro bonaldi n.4,Serina . Email: andreatira88@yahoo.it
Paolo Maurizio, 3392265345, via Roma n.158 Oltre il Colle. Email: mlmeda@virgilio.it
Genni Grazioli, 034549241, via Ca’ Cadene, n. 7 Dossena. Email: jenni.grazioli@alice.it
Luigi Pesenti, 3334727058, via monte alben n.4b, Costa Serina.
Tiziano Gritti, 3401530371, via galleria n.6. Bracca- Algua. Email: gritti.tiziano@alice.it

TESSERAMENTO:

ISCRIZIONE
Le quote di iscrizione a livello provinciale sono le seguenti:
- €. 30,00 – per i soci ordinari;
sulla quota ordinari: €. 20,00 alla sede provinciale - €. 10,00 al Circolo;
- €. 20,00 – per i giovani dai 16 ai 25 anni compresi;
- €. 20,00 – per gli anziani dai 65 anni in poi.
sulle quote ridotte: €. 12,00 alla sede provinciale - €. 8,00 al Circolo
- Gli eletti nelle istituzioni locali, oltre a versare la quota tessera dovranno versare contemporaneamente un contributo che servirà a sostenere l’attività del Circolo.
Responsabile del tesseramento è il portavoce del Circolo. Lo stesso provvederà mensilmente a trasmettere alla sede provinciale: il quadro del tesseramento effettuato - le sottoscrizioni raccolte con le relative quote di riferimento.
L’iscrizione al Partito è il presupposto all’esercizio dei diritti e dei doveri previsti dagli Statuti nazionale e regionale. L’iscrizione dovrà avvenire presso la sede del Circolo di appartenenza, mediante la sottoscrizione e il ritiro della tessera. L’iscrizione è individuale. Al momento dell’iscrizione si autorizza il trattamento dei dati personali, secondo quanto previsto dalle norme vigenti in materia di privacy.
IL TESSERAMENTO AI FINI DEL CONGRESSO SCADE IL 21 LUGLIO. IL PROVINCIALE HA CHIESTO PERO’ PER MOTIVI ORGANIZZATIVI DI ANTICIPARE LA DATA DI CHIUSURA AL 10 LUGLIO.

Regolamento congresso nazionale 2009

REGOLAMENTO PER L’ELEZIONE DEL SEGRETARIO E DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE
La Direzione del Partito Democratico, riunitasi il 26 giugno 2009, approva il seguente regolamento per le procedure di elezione del Segretario e dell’Assemblea Nazionale, dei Segretari Regionali e delle Assemblee Regionali, ai sensi del vigente Statuto del Partito.
I. Convocazione e svolgimento delle Convenzioni nazionale e provinciali e delle riunioni di Circolo
Articolo 1
(Convocazione del procedimento elettorale)
1. La Prima Convenzione nazionale del Partito Democratico è convocata per il giorno 11 ottobre 2009 .
2. Le Convenzioni provinciali si dovranno svolgere entro il 4 ottobre; le Convenzioni Regionali entro il 10 ottobre.
3. La Convenzione nazionale si svolge sulla base della presentazione delle candidature alla carica di Segretario e del confronto sulle relative linee politico-programmatiche, ai sensi delle disposizioni previste dallo Statuto.
4. La data di svolgimento dell’elezione del Segretario e dell’Assemblea nazionale, dei Segretari e delle Assemblee regionali è fissata per il giorno 25 ottobre.
Articolo 2
(Commissione nazionale e Commissioni provinciali)
1. La Direzione nazionale elegge, con la maggioranza dei tre quarti dei votanti, una Commissione Nazionale formata da 11 componenti, integrata successivamente da un rappresentante per ciascuna delle candidature presentate. Alla Commissione partecipa, in qualità di invitato permanente, il Presidente della Commissione Nazionale di Garanzia o un suo delegato. La Commissione, nella prima seduta, elegge al suo interno il coordinatore.
2. La Commissione, nello svolgimento dei suoi lavori e nelle decisioni che assume, si ispira al principio della ricerca del più ampio consenso.
3. Le Direzioni provinciali eleggono entro il 22 luglio, con la maggioranza dei tre quarti dei votanti, una Commissione Provinciale , formata al massimo da 11 componenti, successivamente integrata da un rappresentante per ciascuna delle candidature. Alla Commissione partecipa, in qualità di invitato permanente, il Presidente della Commissione di Garanzia o un suo delegato. La Commissione, nella prima seduta, elegge al suo interno il coordinatore.
4. In caso di mancata elezione, entro il 22 luglio, di una o più commissioni provinciali, la Commissione Nazionale entro il 30 luglio provvede alla nomina.


Articolo 3
(Presentazione delle candidature a Segretario nazionale)
1. Entro le ore 20.00 del 23 luglio vengono depositate presso la Commissione Nazionale le candidature alla Segreteria e le relative linee politico-programmatiche.
2. Tutte le candidature debbono essere sottoscritte:
da almeno il 10% dei componenti l’Assemblea Nazionale uscente, oppure, da un numero di iscritti compreso tra 1500 e 2000, distribuiti in non meno di cinque regioni, appartenenti ad almeno tre delle cinque circoscrizioni elettorali per il Parlamento europeo.
3. La Commissione nazionale cura la pubblicazione delle linee politico-programmatiche presentate e assicura a tutte eguale dignità e piena parità di diritti.
4. L’ordine di presentazione delle candidature sarà assunto anche come ordine di illustrazione delle candidature stesse, e delle relative linee politico-programmatiche, nel corso delle Convenzioni provinciali e delle Riunioni di Circolo.
Articolo 4
(Modalità di svolgimento delle riunioni di Circolo)
1. Le riunioni di Circolo si svolgono non oltre il 30 settembre.
2. Partecipano con diritto di parola e di voto alle riunioni di Circolo (territoriale e di ambiente) e possono essere eletti negli organismi dirigenti o di garanzia, nonché essere delegati ad una Convenzione di livello superiore, tutti gli iscritti al partito regolarmente registrati alla data del 21 luglio 2009.
3. Gli iscritti ai Circoli on line, regolarmente registrati, hanno diritto di partecipare con diritto di parola e di elettorato attivo e passivo alle riunioni dei Circoli territoriali o di ambiente da essi indicati all’atto dell’iscrizione come sede di esercizio dei propri diritti, ai sensi dell’art. 14, comma 2, dello Statuto.
4. In apertura delle riunioni di Circolo, su proposta del segretario del Circolo stesso, viene costituita e messa ai voti per l’approvazione una Presidenza, che ha il compito di assicurare il corretto svolgimento dei lavori e che garantisca la presenza di almeno un rappresentante per ciascuna candidatura. Fa parte della Presidenza un membro della Commissione provinciale o un suo delegato esterno alla stessa che è tenuto ad assistere ai lavori della riunione, con funzioni di garanzia circa il regolare svolgimento dei lavori.
5. In apertura delle riunioni di Circolo vengono presentate le linee politiche collegate ai candidati, assicurando a ciascuna di esse pari opportunità di esposizione, entro un tempo massimo di 15 minuti.
6. Le modalità e i tempi di svolgimento delle riunioni di Circolo devono garantire la più ampia possibilità di intervento agli iscritti.
7. Le riunioni di Circolo sono aperte alla partecipazione di elettori e simpatizzanti del Partito Democratico. La Presidenza dell’assemblea, sulla base dei tempi e delle modalità concrete di svolgimento della riunione, valuta la possibilità di dare la parola anche agli elettori e ai simpatizzanti che ne facciano richiesta.
8. Nel corso dello svolgimento della riunione, ed entro un termine fissato dalla Presidenza, vengono presentate le liste dei delegati alla Convenzione provinciale, collegate alle candidature alla Segreteria nazionale. Nella sua composizione ciascuna lista deve rispettare i principi dell’alternanza di genere. Possono essere delegati anche iscritti appartenenti ad altri Circoli della stessa Provincia. È possibile presentate più liste di delegati collegate allo stesso candidato alla Segreteria nazionale: in questo caso il presentatore della mozione nazionale dovrà autorizzarle.
9. La convocazione della riunione deve essere spedita a tutti gli iscritti al circolo almeno 5 giorni prima dello svolgimento, e deve indicare il giorno e l’ora di inizio della riunione, il programma dei lavori e l’orario di avvio e di fine delle votazioni, che dovranno durare non meno di una e non più di sei ore consecutive da collocare in orario di norma non lavorativo e dunque di preferenza dopo le ore 18.00 o nel fine settimana. La votazione avviene assicurando la segretezza e la regolarità del voto. Lo scrutinio è pubblico e viene svolto dalla Presidenza immediatamente dopo la conclusione delle operazioni di voto.
10. E’ compito della Commissione nazionale predisporre il modello di scheda da utilizzare nelle votazioni previste nelle riunioni di circolo.
11. Il numero dei delegati da indicare in ciascuna riunione di Circolo è stabilito dalla Commissione provinciale, sulla base dei criteri fissati dalla Commissione nazionale.
12. La Commissione provinciale, acquisiti tutti i verbali delle Riunioni di Circolo, procede innanzitutto all’assegnazione dei seggi spettanti al complesso delle liste collegate a ciascun candidato a Segretario nazionale. A tal fine si utilizza il metodo del quoziente naturale e dei più alti resti. Il numero dei delegati da assegnare alla lista o alle liste collegate a ciascun candidato a Segretario nazionale è ottenuto dividendo il complesso dei voti da essa o da esse riportati per il quoziente naturale, ovvero il totale dei voti validi divisi per il numero dei delegati da eleggere, ed assegnando i seggi eventualmente così non assegnabili alle liste con i maggiori resti. Nel caso in cui vi siano più liste collegate al medesimo candidato, il complesso dei seggi ad esse attribuito viene tra loro ripartito con il medesimo metodo del quoziente naturale e dei resti più alti.
13. La Commissione provinciale procede quindi alla distribuzione nei singoli circoli dei seggi così assegnati alle varie liste. A tal fine si procede in primo luogo alla assegnazione dei seggi in ogni circolo attribuendo a ciascuna lista di circolo tanti seggi quanti quozienti naturali di circolo interi essa abbia conseguito in quel circolo. Il quoziente di circolo è dato dalla divisione tra la somma dei voti validamente espressi nel circolo e il numero di seggi da assegnare nel circolo stesso. Gli eventuali seggi residui sono attribuiti alle liste seguendo la graduatoria decrescente delle parti decimali del quoziente ottenuto da ciascuna lista sino alla attribuzione di tutti i seggi spettanti al circolo. A tal fine le operazioni di calcolo procedono a partire dal circolo con il minor numero di iscritti. Nella assegnazione dei seggi non si prendono più in considerazione le liste che abbiano già ottenuto tutti i seggi ad esse spettanti in base ai calcoli di cui al comma 12. Al termine di tali operazioni, i seggi che eventualmente rimangono ancora da assegnare ad una lista sono attributi alla lista stessa nei circoli ove essa abbia ottenuto i maggiori resti, utilizzando per primi i resti che non abbiano già dato luogo alla attribuzione di seggi. I seggi spettanti a ciascuna lista di circolo vengono assegnati ai candidati in base all’ordine di presentazione nella lista stessa.


Articolo 5
(Modalità di svolgimento delle Convenzioni provinciali)
1. La Convenzione provinciale è costituita dall’insieme dei delegati eletti dalle riunioni di Circolo.
2. In apertura della Convenzione provinciale, su proposta del segretario, viene costituita e messa ai voti per l’approvazione una Presidenza, che ha il compito di assicurare il corretto svolgimento dei lavori, e che veda la presenza di almeno un rappresentante per ciascuna candidatura. Fa parte della Presidenza un membro, o un delegato della Commissione nazionale, che è tenuto ad assistere ai lavori della riunione, con funzioni di garanzia circa il regolare svolgimento dei lavori.
3. In apertura della Convenzione provinciale vengono presentate le linee politiche collegate ai candidati, assicurando a ciascuna di esse pari opportunità di esposizione.
4. Le modalità e i tempi di svolgimento delle Convenzioni provinciali devono garantire la più ampia possibilità di intervento ai delegati, secondo le modalità previste per le riunioni dei circoli.
5. Nel corso dello svolgimento della Convenzione provinciale, ed entro un termine fissato dalla Presidenza, vengono presentate le liste dei delegati alla Convenzione nazionale, collegate alle candidature alla Segreteria nazionale
6. La convocazione della Convenzione provinciale deve essere spedita a tutti i delegati almeno 3 giorni prima dello svolgimento e deve contenere il giorno e l’orario di inizio della seduta, il programma dei lavori e l’orario di avvio e di chiusura delle votazioni.
7. Il numero dei delegati da eleggere in ciascuna Convenzione provinciale è stabilito preventivamente dalla Commissione nazionale.
8. Il numero dei delegati spettante ad ogni mozione collegata a ciascun candidato Segretario è assegnato proporzionalmente in base al numero dei voti ottenuti nelle riunioni di circolo sulla base del metodo del quoziente naturale (totale dei voti diviso per il numero dei delegati da eleggere) e dei migliori resti. I delegati sono assegnati alle liste sulla base dei consensi ottenuti da ciascuna lista mediante il riparto proporzionale dei quozienti interi e dei più alti resti.
9. La delegazione di ogni mozione deve rispettare, nella sua composizione, il principio dell’alternanza di genere. Possono essere delegati anche iscritti appartenenti ad altre Provincie della Regione o eletti nella Regione. È possibile presentare più liste di delegati collegate allo stesso candidato alla Segreteria nazionale. In questo caso, fermo restando il numero dei delegati assegnati ad ogni mozione e il principio dell’alternanza di genere, questi vengono ripartiti tra le varie liste della stessa mozione sulla base del metodo del quoziente naturale (totale dei voti ottenuti diviso per il numero dei delegati da eleggere) e dei migliori resti. Partecipano al voto per la scelta dei delegati di ciascuna mozione alla convenzione nazionale, i soli delegati alla convenzione provinciale eletti nelle liste collegata alla medesima mozione e al medesimo candidato a Segretario nazionale. I seggi spettanti a ciascuna lista sono assegnati ai candidati secondo l’ordine di presentazione nella stessa lista.
Articolo 6
(Compiti della Commissione nazionale)
1. La Commissione nazionale, nominata ai sensi dell’art. 2 del presente Regolamento, procede, entro il 5 agosto, alla definizione dei delegati spettanti a ciascun Coordinamento provinciale/territoriale, assegnandone il 50% in ragione dei voti ottenuti dal Partito Democratico nelle elezioni del 2008 per la Camera dei Deputati, e il 50% in ragione del numero degli iscritti. Non vengono attribuiti delegati in ragione degli iscritti alle Province/territori i cui iscritti non sono regolarmente certificati.
2. La Commissione nazionale detta altresì i criteri di composizione delle Convenzioni provinciali, sulla base dei quali le Commissioni provinciali procederanno alla indicazione del numero dei delegati da eleggere in ciascuna riunione di Circolo.
3. La Commissione nazionale predispone il modello di verbale sulla base del quale registrare i risultati delle votazioni nelle riunioni di Circolo e nelle Convenzioni provinciali.
4. La Commissione nazionale assicura che un suo membro, o un delegato, partecipino allo svolgimento delle Convenzioni provinciali.
5. La Commissione nazionale promuove l’apertura della seconda fase del procedimento di elezione del Segretario nazionale e dell’Assemblea nazionale. La data di svolgimento dell’elezione del Segretario e dell’Assemblea nazionale, dei Segretari e delle Assemblee regionali è fissata per il giorno 25 ottobre.


Articolo 7
(Composizione della Convenzione nazionale)
1. La Convenzione nazionale è composta da:
a) 1000 delegati eletti nelle Convenzioni provinciali. Ad ogni Coordinamento provinciale/territoriale è assegnato un minimo di due delegati.
b) Dai delegati per funzione: il Segretario nazionale e i candidati alla carica di Segretario nazionale; i componenti della Commissione nazionale, il Presidente della Commissione di garanzia.
Alla Convenzione nazionale partecipano, in qualità di invitati, i componenti della Commissione Nazionale di Garanzia.

Articolo 8
(Svolgimento della Convenzione nazionale)
1. In apertura della Convenzione nazionale, su proposta del Segretario, viene costituita e messa ai voti per l’approvazione una Presidenza, che ha il compito di assicurare il corretto svolgimento dei lavori e che veda la presenza di almeno un rappresentante per ciascuna candidatura.
2. In apertura della Convenzione, la Commissione nazionale comunica ufficialmente i risultati delle votazioni svoltesi nelle riunioni di Circolo e, sulla base di quanto stabilito dallo Statuto (art. 9, comma 6), determina il numero dei candidati ammessi alla seconda fase del procedimento di elezione del Segretario nazionale, ovvero “i tre candidati che abbiano ottenuto il consenso del maggior numero di iscritti purché abbiano ottenuto almeno il cinque per cento dei voti validamente espressi e, in ogni caso, quelli che abbiano ottenuto almeno il quindici per cento dei voti validamente espressi e la medesima percentuale in almeno cinque regioni o province autonome”.
3. In apertura della Convenzione nazionale vengono presentate le linee politiche collegate ai candidati, assicurando a ciascuna di esse pari opportunità di esposizione.
Articolo 9
(Dibattito politico e programmatico nel corso della Convenzione Nazionale)
1. Le modalità e i tempi di svolgimento della Convenzione nazionale devono garantire la più ampia possibilità di intervento ai delegati.
2. La Convenzione nazionale istituisce una o più Commissioni tematiche con il compito di elaborare ipotesi di modifica dello Statuto, del Codice etico o del Manifesto dei valori, le quali saranno trasmesse alla Assemblea Nazionale eletta il successivo 25 ottobre.
Articolo 10
(Elezione del Segretario e dell’Assemblea Nazionale)
1. La Commissione nazionale, ai sensi dell’art. 9, comma 7, dello Statuto determina, entro il 5 settembre, la ripartizione territoriale dei componenti l’Assemblea nazionale (fissati nel numero di 1000 dall’art. 4, c.1, dello Statuto), definendo il numero dei seggi spettanti alle diverse circoscrizioni regionali e il numero dei collegi in cui ciascuna di esse è articolata. Tale ripartizione viene effettuata proporzionalmente per il 50% sulla base della popolazione residente e per il restante 50% sulla base dei voti ricevuti dal Partito Democratico nelle elezioni del 2008 per la Camera dei Deputati.
2. Con l’eccezione della Valle d’Aosta e del Molise, le circoscrizioni regionali sono articolate in collegi nei quali sono assegnati da un minimo di quattro ad un massimo di nove seggi. Le province autonome di Trento e Bolzano costituiscono ciascuna una circoscrizione. Nella composizione delle liste deve essere rispettata l’alternanza di genere.
3. La Commissione nazionale determina i confini di ciascun collegio assumendo, di norma, i confini provinciali o i confini dei territori corrispondenti ai coordinamenti territoriali del Partito. La Commissione nazionale, sentita la Commissione provinciale, determina anche i confini di eventuali collegi sub-provinciali, qualora questo sia reso necessario dal numero di seggi spettanti alla relativa provincia.
4. In ciascuna circoscrizione regionale viene istituita una Commissione regionale. Alla Commissione regionale spettano le funzioni di cui ai commi 8, 9 e 10. La Commissione regionale, su proposta del Segretario regionale, viene eletta dalla Direzione Regionale, con la maggioranza dei tre quarti dei votanti, entro il 23 luglio.
5. In ciascun collegio possono essere presentate una o più liste collegate a ciascun candidato alla Segreteria. Sono ammesse le liste presenti in almeno la metà dei collegi di una circoscrizione regionale. Le liste devono essere sottoscritte da almeno 50 iscritti in ciascun collegio.
6. La presentazione delle liste avviene su base regionale, depositando l’elenco dei candidati presso la Commissione regionale, entro le ore 20.00 del 12 ottobre. Ciascuna lista deve indicare a quale, tra i candidati alla Segreteria ammessi, essa intenda collegarsi. Entro due giorni dalla presentazione delle liste, le Commissioni regionali accertano l’accettazione del collegamento da parte del candidato alla segreteria nazionale.
7. Ciascuna commissione regionale, accertati i collegamenti tra candidati alla Segreteria e liste di candidati all’Assemblea nazionale, predispone il modello di scheda per ciascun collegio, sulla base dei criteri indicati dalla Commissione nazionale.
8. Ciascuna commissione provinciale, entro il 21 settembre, determina il numero e l’ubicazione delle sezioni elettorali, sulla base di criteri di omogeneità territoriale e demografica, prevedendo di norma una sezione per ogni Comune ad eccezione dei Comuni superiori ai 30.000 abitanti.
9. I seggi assegnati a ciascun collegio sono ripartiti proporzionalmente tra le liste, secondo il metodo del quoziente naturale (totale dei voti validi del collegio / numero dei seggi del collegio), attribuendo tanti seggi quanti sono i quozienti pieni ottenuti da ciascuna lista. I voti residui non utilizzati vengono conteggiati a livello di circoscrizione regionale, assegnando, con il medesimo metodo, i seggi non ancora attribuiti. Gli ulteriori seggi non attribuiti sulla base di un quoziente pieno, vengono assegnati alle liste che abbiano riportato i migliori resti. I seggi così assegnati vengono poi attribuiti ai collegi che non abbiano ancora visto assegnati tutti i propri seggi spettanti, e alle liste che abbiano conseguito il miglior rapporto tra voti residui e quoziente di collegio.
10. A conclusione delle operazioni di voto in ciascuna sezione elettorale viene redatto un verbale che viene immediatamente trasmesso alla Commissione provinciale, la quale, a sua volta, acquisiti tutti i verbali dei collegi, li trasmette alla Commissione regionale, per le operazioni di calcolo di propria competenza. La commissione regionale, conclusa la procedura di attribuzione di tutti i seggi spettanti, trasmette il verbale dei risultati e i nomi degli eletti alla Commissione nazionale, proclama eletti i membri dell’Assemblea Nazionale e ne da comunicazione alla Commissione nazionale.
11. I membri dell’Assemblea nazionale vengono eletti sulla base dell’ordine di presentazione nella lista.

Articolo 11
(Diritto e modalità di voto)
1. Possono partecipare al voto per l’elezione del Segretario e dell’Assemblea Nazionale, tutte le elettrici e gli elettori che, al momento del voto, rientrano nei requisiti di cui all’art. 2, comma 3, dello Statuto, ovvero le elettrici e gli elettori che sono registrati nell’Albo degli elettori e delle elettrici del Partito Democratico, o che, prima di esprimere il proprio voto, dichiarino e sottoscrivano la richiesta di registrazione.
2. La Commissione nazionale predispone il modello per la registrazione degli elettori. Tale modello prevede, oltre al nome e cognome, i dati anagrafici, la residenza dell’elettore, e un eventuale indirizzo di posta elettronica. Il modello della registrazione contiene altresì l’esplicita autorizzazione dell’elettore all’uso dei suoi recapiti al fine di ricevere informazioni e notizie sull’attività del Partito Democratico.
3. Ogni elettrice ed elettore, per poter esprimere il proprio voto, è tenuta/o a devolvere un contributo di 2 euro destinato direttamente al finanziamento dei circoli e alle spese per l’organizzazione delle elezioni.
4. L’elettrice/elettore esprime il suo voto tracciando un unico segno su una delle liste di candidati all’Assemblea Nazionale.
Articolo 12
(Proclamazione dei risultati e nomina del Segretario)
1. La Commissione nazionale, acquisiti tutti i verbali circoscrizionali, comunica i risultati del voto e convoca la prima riunione dell’Assemblea nazionale entro 14 giorni.
2. L’Assemblea nazionale, sotto la presidenza provvisoria della Commissione nazionale, elegge il proprio Presidente. Le modalità di presentazione delle candidature alla carica di Presidente dell’Assemblea Nazionale e le relative modalità di voto, vengono proposte dalla Commissione nazionale e approvate dall’Assemblea.
3. Il Presidente dell’Assemblea Nazionale proclama eletto alla carica di Segretario il candidato che, sulla base delle comunicazioni della Commissione nazionale, abbia riportato la maggioranza assoluta dei membri dell’Assemblea Nazionale eletti nelle liste a lui collegate.
4. Qualora nessun candidato abbia riportato tale maggioranza assoluta, il Presidente dell’Assemblea nazionale indice, in quella stessa seduta, il ballottaggio a scrutinio segreto tra i due candidati collegati al maggior numero di componenti l’Assemblea e proclama eletto Segretario il candidato che ha ricevuto il maggior numero di voti validamente espressi.

II. Le garanzie congressuali
Articolo 13
(Anagrafe degli iscritti)
1. La Direzione Nazionale del Partito, all’atto della costituzione della Commissione nazionale, affida alla Commissione stessa la responsabilità di accesso e vigilanza sull’anagrafe degli iscritti e sull’Albo degli elettori.
2. L’anagrafe è redatta dall’ufficio adesioni provinciale e certificata dalla Commissione provinciale di garanzia che la ratifica con il voto della maggioranza dei 2/3 dei componenti. L’anagrafe così certificata viene trasmessa all’ufficio adesioni regionale e nazionale. Qualora la Commissione provinciale di garanzia non approvi, come precedentemente stabilito con il voto della maggioranza dei 2/3 dei componenti l’anagrafe, sarà compito della Commissione regionale di garanzia esaminare ed approvare l’anagrafe provinciale con la stessa maggioranza.
3. L’assegnazione dei delegati alle diverse Convenzioni provinciali è stabilito sulla base dei criteri di cui all’art. 6, comma 1 del presente Regolamento.
4. Le commissioni per l’Anagrafe, ove costituite, e in loro assenza le Commissioni di Garanzia collaborano, fino all’insediamento delle Commissioni nazionale e provinciali, con gli organi dei coordinamenti territoriali e delle Unioni regionali al fine di assicurare la formazione degli elenchi degli iscritti e la loro trasmissione ai livelli regionali e nazionali. Tali elenchi, risultanti dall’Anagrafe, debbono consentire l’identificazione degli aventi diritto al voto.
5. La Commissione nazionale ha il compito di acquisire gli elenchi nominativi degli iscritti.
6. I Circoli hanno l’obbligo di presentare al Coordinamento provinciale/territoriale gli elenchi completi dei propri iscritti.
In caso di presunte irregolarità gli iscritti possono presentare – entro 2 giorni dalla pubblicazione degli elenchi - formale reclamo alla Commissione provinciale. La Commissione è tenuta a pronunciarsi entro due giorni. Contro la decisione, o in caso di inerzia, può essere proposto motivato ricorso alla Commissione regionale di Garanzia.
7. La Commissione nazionale di garanzia è incaricata di redigere entro il 21 luglio 2009 il regolamento di cui all’articolo 42 dello Statuto nazionale del partito ed in particolare di disciplinare le modalità di accesso ai dati contenuti nell’Anagrafe degli iscritti da parte dei dirigenti di ciascun livello territoriale, dei candidati ad elezioni interne e dei candidati del Partito democratico a cariche istituzionali elettive, avendo cura di definire le procedure atte a garantire ai candidati su basi paritarie la possibilità di comunicare con gli iscritti.

Articolo 14
(Le garanzie)
1. La commissione nazionale provvede a disciplinare la diffusione più ampia possibile delle linee politico-programmatiche presentate dai candidati alla carica di Segretario e, allo scopo di garantire pari opportunità tra i candidati, stabilisce gli indirizzi e le modalità per la equa ripartizione delle attività di comunicazione e delle risorse finanziarie.
2. Le commissioni per la Convenzione, ai vari livelli, hanno il compito di garantire che la procedura di elezione del Segretario e dell’Assemblea Nazionale si svolga in modo democratico e che in tutte le iniziative e in tutti i momenti del dibattito sia assicurata piena parità di diritti, nei modi previsti dal regolamento, a tutte le mozioni politiche.
3. Sulla base di quanto previsto dal regolamento di autodisciplina della campagna elettorale per le elezioni del 14 ottobre 2007, la Commissione Nazionale di Garanzia approva, entro il 21 luglio 2009, il regolamento che disciplina i limiti di spesa e la trasparenza relativa ai contributi e alle spese sostenute dai candidati ispirandosi ai principi di sobrietà e correttezza di cui al punto 3, lettera d del Codice Etico.
4. Eventuali contestazioni sulla regolarità del percorso e della gestione delle riunioni di Circolo e delle Convenzioni vanno rivolte alle Commissioni competenti in merito.
5. I ricorsi riguardanti richieste di annullamento, per gravi irregolarità, di Convenzioni provinciali, o di singole decisioni da essi prese, vanno presentati entro 2 giorni dallo svolgimento di tali Convenzioni prima alla Commissione regionale e poi alla Commissione nazionale, che sono chiamate a decidere, in modo insindacabile, entro i 2 giorni successivi.
6. I ricorsi riguardanti le riunioni di Circolo vengono sottoposti, con le stesse modalità, alle Commissioni provinciali e, in seconda istanza, a quelle regionali.
Articolo 15
(Elezione dei Segretari Regionali)
1. Le Direzioni Regionali, ai sensi degli art. 15 e 45 dello Statuto e in coerenza con quanto previsto dal presente regolamento, approvano, entro il 23 luglio 2009, il regolamento regionale che stabilisce la data e le modalità per lo svolgimento della convenzione regionale.
2. Nella stessa seduta eleggono con la maggioranza dei tre quarti dei votanti, una Commissione Regionale, formata al massimo da 11 componenti, successivamente integrata da un rappresentante per ciascuna delle candidature. Alla Commissione partecipa, in qualità di invitato permanente, il Presidente della Commissione di Garanzia o un suo delegato. La Commissione, nella prima seduta, elegge al suo interno il coordinatore.
3. Entro le ore 20.00 del 31 luglio vengono depositate presso la Commissione regionale le candidature alla carica di Segretario regionale e le relative linee politico- programmatiche. Tutte le candidature debbono essere sottoscritte: da almeno il 10% dei componenti l’assemblea regionale uscente oppure da un numero di iscritti pari all’1% degli iscritti certificati nella regione e comunque non meno di 150.

Articolo 16
(Elezione dei Segretari Provinciali e di Circolo)
1. Ai sensi dell’art 15 dello Statuto e dei rispettivi Statuti regionali, le Direzioni Regionali deliberano, entro il 23 luglio, i tempi e le modalità delle elezioni dei Segretari provinciali e di circolo che dovranno comunque svolgersi tra il 15 novembre 2009 e il 17 gennaio 2010 oppure tra il 4 aprile e il 30 maggio 2010. In caso di mancata approvazione del regolamento entro 23 luglio 2009 provvede la Commissione nazionale. In ogni caso gli iscritti che hanno diritto di voto sono quelli regolarmente registrati alla data del 21 luglio 2009.

Articolo 17
(Partecipazione al voto degli italiani all’estero)

1. La commissione nazionale nomina un comitato, composto da sette membri che, secondo i criteri e le modalità stabilite dal presente regolamento, promuove e organizza la partecipazione al voto degli italiani all’estero.

Articolo 18
1. Alla commissione nazionale è demandato il compito di intervenire con appositi indirizzi e norme esplicative del regolamento approvato.

Lettera al capogruppo degli alpini di Serina

Alla c.a Capogruppo Enrico Tiraboschi.
Caro alpino,
Scrivo in merito alla manifestazione di domenica relativa alla celebrazione dell’ottantesimo anniversario di fondazione del gruppo alpini di Serina nella quale c’è stata anche la presentazione del gruppo di volontari della protezione civile.
Devo dire che è una manifestazione che ricorderemo a lungo a Serina per la partecipazione e l’affetto che la gente non solo del luogo ha dimostrato verso il gruppo alpini. Tanta gente, un paese intero raccolto intorno alla sfilata senza lasciare un metro di strada sguarnito di persone e di applausi al passaggio di alfieri, reduci e semplici alpini. Giustamente, oserei dire, visto il grande lavoro che ogni anno portate a compimento nella nostra comunità.
Tuttavia vorrei sottolineare un tratto particolare che mi ha colpito, ovvero la vostra compattezza come gruppo nell’organizzare un tale evento ma soprattutto il modo con cui avete vissuto questo momento che ha trascinato anche il resto della popolazione. Come gruppo lavorate, come gruppo festeggiate, non fate personalismi e il solo vostro obiettivo è il bene della comunità. E’ un elemento che emerge bene anche dai vostri discorsi, in cui emergono più i ringraziamenti per quello che ricevete che le pretese di riconoscimento per il lavoro fatto.
Il straordinario fatto di oggi è che avete trasmesso almeno credo questo sentimento di solidarietà e di altruismo anche alla popolazione e facendo un unico gruppo abbiamo marciato, assistito alla messa e mangiato. Addirittura ancora una volta per rimarcare ancora questo sentimento di servizio al pranzo vi siete fatti servitori della popolazione.
Pertanto a voi davvero va il mio ringraziamento personale e del gruppo che rappresento perché davvero oggi una comunità ha ritrovato in voi un elemento unificante che spesso riesce con difficoltà a trovare e non solo a Serina ma in tutta Italia. Avete dimostrato che solo aiutandosi a vicenda potremo trovare il vero motivo della vita che dovrebbe contraddistinguere sempre un cristiano e un cittadino italiano.
Spero di avere con voi in futuro, sia come consigliere comunale di questo paese, che come uomo semplice, una proficua collaborazione.
Rinnovando ancora gli auguri per il vostro ottantesimo, porgo i miei migliori saluti.
Viva gli alpini, viva l’Italia.
Il segretario del circolo
Andrea Tiraboschi.

Lettera di don Farinella

SENZA LA PROFEZIA, RIMANE LA COMPLICITÀ
Egregio sig. Cardinale,
viviamo nella stessa città e apparteniamo alla stessa Chiesa: lei vescovo, io prete. Lei è anche capo dei vescovi italiani, dividendosi al 50% tra Genova e Roma. A Genova si dice che lei è poco presente alla vita della diocesi e probabilmente a Roma diranno lo stesso in senso inverso. E’ il destino dei commessi viaggiatori e dei cardinali a percentuale. Con questo documento pubblico, mi rivolgo al 50% del cardinale che fa il Presidente della Cei, ma anche al 50% del cardinale che fa il vescovo di Genova perché le scelte del primo interessano per caduta diretta il popolo della sua città.
Ho letto la sua prolusione alla 59a assemblea generale della Cei (24-29 maggio 2009) e anche la sua conferenza stampa del 29 maggio 2009. Mi ha colpito la delicatezza, quasi il fastidio con cui ha trattato - o meglio non ha trattato - la questione morale (o immorale?) che investe il nostro Paese a causa dei comportamenti del presidente del consiglio, ormai dimostrati in modo inequivocabile: frequentazione abituale di minorenni, spergiuro sui figli, uso della falsità come strumento di governo, pianificazione della bugia sui mass media sotto controllo, calunnia come lotta politica.
Lei e il segretario della Cei avete stemperato le parole fino a diluirle in brodino bevibile anche dalle novizie di un convento. Eppure le accuse sono gravi e le fonti certe: la moglie accusa pubblicamente il marito presidente del consiglio di «frequentare minorenni», dichiara che deve essere trattato «come un malato», lo descrive come il «drago al quale vanno offerte vergini in sacrificio». Le interviste pubblicate da un solo (sic!) quotidiano italiano nel deserto dell’omertà di tutti gli altri e da quasi tutta la stampa estera, hanno confermato, oltre ogni dubbio, che il presidente del consiglio ha mentito spudoratamente alla Nazione e continua a mentire sui suoi processi giudiziari, sull’inazione del suo governo e sulla sua pedofilia. Una sentenza di tribunale di 1° grado ha certificato che egli è corruttore di testimoni chiamati in giudizio e usa la bugia come strumento ordinario di vita e di governo. Eppure si fa vanto della morale cattolica: Dio, Patria, Famiglia. In una tv compiacente ha trasformato in suo privato in un affaire pubblico per utilizzarlo a scopi elettorali, senza alcun ritegno etico e istituzionale.
Lei, sig. Cardinale, presenta il magistero dei vescovi (e del papa) come garante della Morale, centrata sulla persona e sui valori della famiglia, eppure né lei né i vescovi avete detto una parola inequivocabile su un uomo, capo del governo, che ha portato il nostro popolo al livello più basso del degrado morale, valorizzando gli istinti di seduzione, di forza/furbizia e di egoismo individuale. I vescovi assistono allo sfacelo morale del Paese ciechi e muti, afoni, sepolti in una cortina di incenso che impedisce loro di vedere la «verità» che è la nuda «realtà». Il vostro atteggiamento è recidivo perché avete usato lo stesso innocuo linguaggio con i respingimenti degli immigrati in violazione di tutti i dettami del diritto e dell’Etica e della Dottrina sociale della Chiesa cattolica, con cui il governo è solito fare i gargarismi a vostro compiacimento e per vostra presa in giro. Avete fatto il diavolo a quattro contro le convivenze (Dico) e le tutele annesse, avete fatto fallire un referendum in nome dei supremi «principi non negoziabili» e ora non avete altro da dire se non che le vostre paroline sono «per tutti», cioè per nessuno.
Il popolo credente e diversamente credente si divide in due categorie: i disorientati e i rassegnati. I primi non capiscono perché non avete lesinato bacchettate all’integerrimo e cattolico praticante, Prof. Romano Prodi, mentre assolvete ogni immoralità di Berlusconi. Non date forse un’assoluzione previa, quando vi sforzate di precisare che in campo etico voi «parlate per tutti»? Questa espressione vuota vi permette di non nominare individualmente alcuno e di salvare la capra della morale generica (cioè l’immoralità) e i cavoli degli interessi cospicui in cui siete coinvolti: nella stessa intervista lei ha avanzato la richiesta di maggiori finanziamenti per le scuole private, ponendo da sé in relazione i due fatti. E’ forse un avvertimento che se non arrivano i finanziamenti, voi siete già pronti a scaricare il governo e l’attuale maggioranza che sta in piedi in forza del voto dei cattolici atei? Molti cominciano a lasciare la Chiesa e a devolvere l’8xmille ad altre confessioni religiose: lei sicuramente sa che le offerte alla Chiesa cattolica continuano a diminuire; deve, però, sapere che è una conseguenza diretta dell’inesistente magistero della Cei che ha mutato la profezia in diplomazia e la verità in servilismo.
I cattolici rassegnati stanno ancora peggio perché concludono che se i vescovi non condannano Berlusconi e il berlusconismo, significa che non è grave e passano sopra all’accusa di pedofilia, stili di vita sessuale con harem incorporato, metodo di governo fondato sulla falsità, sulla bugia e sull’odio dell’avversario pur di vincere a tutti i costi. I cattolici lo votano e le donne cattoliche stravedono per un modello di corruttela, le cui tv e giornali senza scrupoli deformano moralmente il nostro popolo con «modelli televisivi» ignobili, rissosi e immorali.
Agli occhi della nostra gente voi, vescovi taciturni, siete corresponsabili e complici, sia che tacciate sia che, ancora più grave, tentiate di sminuire la portata delle responsabilità personali. Il popolo ha codificato questo reato con il detto: è tanto ladro chi ruba quanto chi para il sacco. Perché parate il sacco a Berlusconi e alla sua sconcia maggioranza? Perché non alzate la voce per dire che il nostro popolo è un popolo drogato dalla tv, al 50% di proprietà personale e per l’altro 50% sotto l’influenza diretta del presidente del consiglio? Perché non dite una parola sul conflitto d’interessi che sta schiacciando la legalità e i fondamentali etici del nostro Paese? Perché continuate a fornicare con un uomo immorale che predica i valori cattolici della famiglia e poi divorzia, si risposa, divorzia ancora e si circonda di minorenni per sollazzare la sua senile svirilità? Perché non dite che con uomini simili non avete nulla da spartire come credenti, come pastori e come garanti della morale cattolica? Perché non lo avete sconfessato quando ha respinto gli immigrati, consegnandoli a morte certa? Non è lo stesso uomo che ha fatto un decreto per salvare ad ogni costo la vita vegetale di Eluana Englaro? Non siete voi gli stessi che difendete la vita «dal suo sorgere fino al suo concludersi naturale»? La vita dei neri vale meno di quella di una bianca? Fino a questo punto siete stati contaminati dall’eresia della Lega e del berlusconismo? Perché non dite che i cattolici che lo sostengono in qualsiasi modo, sono corresponsabili e complici dei suoi delitti che anche l’etica naturale condanna? Come sono lontani i tempi di Sant’Ambrogio che nel 390 impedì a Teodosio di entrare nel duomo di Milano perché «anche l’imperatore é nella Chiesa, non al disopra della Chiesa». Voi onorate un vitello d’oro.
Io e, mi creda, molti altri credenti pensiamo che lei e i vescovi avete perduto la vostra autorità e avete rinnegato il vostro magistero perché agite per interesse e non per verità. Per opportunismo, non per vangelo. Un governo dissipatore e una maggioranza, schiavi di un padrone che dispone di ingenti capitali provenienti da «mammona iniquitatis», si è reso disposto a saldarvi qualsiasi richiesta economica in base al principio che ogni uomo e istituzione hanno il loro prezzo. La promessa prevede il vostro silenzio che - è il caso di dirlo - è un silenzio d’oro? Quando il vostro silenzio non regge l’evidenza dell’ignominia dei fatti, voi, da esperti, pesate le parole e parlate a suocera perché nuora intenda, ma senza disturbarla troppo: «troncare, sopire … sopire, troncare».
Sig. Cardinale, ricorda il conte zio dei Promessi Sposi? «Veda vostra paternità; son cose, come io le dicevo, da finirsi tra di noi, da seppellirsi qui, cose che a rimestarle troppo … si fa peggio. Lei sa cosa segue: quest’urti, queste picche, principiano talvolta da una bagattella, e vanno avanti, vanno avanti… A voler trovarne il fondo, o non se ne viene a capo, o vengon fuori cent’altri imbrogli. Sopire, troncare, padre molto reverendo: troncare, sopire» (A. Manzoni, Promessi Sposi, cap. IX). Dobbiamo pensare che le accuse di pedofilia al presidente del consiglio e le bugie provate al Paese siano una «bagatella» per il cui perdono bastano «cinque Pater, Ave e Gloria»? La situazione è stata descritta in modo feroce e offensivo per voi dall’ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, che voi non avete smentito: «Alla Chiesa molto importa dei comportamenti privati. Ma tra un devoto monogamo [leggi: Prodi] che contesta certe sue direttive e uno sciupa femmine che invece dà una mano concreta, la Chiesa dice bravo allo sciupa femmine. Ecclesia casta et meretrix» (La Stampa, 8-5-2009).
Mi permetta di richiamare alla sua memoria, un passo di un Padre della Chiesa, l’integerrimo sant’Ilario di Poitier, che già nel sec. IV metteva in guardia dalle lusinghe e dai regali dell’imperatore Costanzo, il Berlusconi cesarista di turno: «Noi non abbiamo più un imperatore anticristiano che ci perseguita, ma dobbiamo lottare contro un persecutore ancora più insidioso, un nemico che lusinga; non ci flagella la schiena ma ci accarezza il ventre; non ci confisca i beni (dandoci così la vita), ma ci arricchisce per darci la morte; non ci spinge verso la libertà mettendoci in carcere, ma verso la schiavitù invitandoci e onorandoci nel palazzo; non ci colpisce il corpo, ma prende possesso del cuore; non ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide l’anima con il denaro» (Ilario di Poitiers, Contro l’imperatore Costanzo 5).
Egregio sig. Cardinale, in nome di quel Dio che lei dice di rappresentare, ci dia un saggio di profezia, un sussurro di vangelo, un lampo estivo di coerenza di fede e di credibilità. Se non può farlo il 50% di pertinenza del presidente della Cei «per interessi superiori», lo faccia almeno il 50% di competenza del vescovo di una città dove tanta, tantissima gente si sta allontanando dalla vita della Chiesa a motivo della morale elastica dei vescovi italiani, basata sul principio di opportunismo che è la negazione della verità e del tessuto connettivo della convivenza civile.
Lei ha parlato di «emergenza educativa» che è anche il tema proposto per il prossimo decennio e si è lamentato dei «modelli negativi della tv». Suppongo che lei sappia che le tv non nascono sotto l’arco di Tito, ma hanno un proprietario che è capo del governo e nella duplice veste condiziona programmi, pubblicità, economia, modelli e stili di vita, etica e comportamenti dei giovani ai quali non sa offrire altro che la prospettiva del «velinismo» o in subordine di parlamentare alle dirette dipendenze del capo che elargisce posti al parlamento come premi di fedeltà a chi si dimostra più servizievole, specialmente se donne. Dicono le cronache che il sultano abbia gongolato di fronte alla sua reazione perché temeva peggio e, se lo dice lui che è un esperto, possiamo credergli. Ora con la benedizione del vostro solletico, può continuare nella sua lasciva intraprendenza e nella tratta delle minorenni da immolare sull’altare del tempio del suo narcisismo paranoico, a beneficio del paese di Berlusconistan, come la stampa inglese ha definito l’Italia.
Egregio sig. Cardinale, possiamo sperare ancora che i vescovi esercitino il servizio della loro autorità con autorevolezza, senza alchimie a copertura dei ricchi potenti e a danno della limpidezza delle verità come insegna Giovanni Battista che all’Erode di turno grida senza paura per la sua stessa vita: «Non licet»? Al Precursore la sua parola di condanna costò la vita, mentre a voi il vostro «tacere» porta fortuna.
In attesa di un suo riscontro porgo distinti saluti.
Genova 31 maggio 2009

convocazione del circolo

il circolo è convocato alle ore 21 presos sala civica di trafficanti il giorno 23/06/2009.

ODG:
ODG:
- analisi del voto e campagna elettorale.
- 29 giugno: la resa dei conti: assemblea provinciale degli iscritti.
- tesseramento
- prospettive e azioni future
- varie ed eventuali

Foto 3





Foto 2





Alcune foto da campagna elettorale





Pd info n.25

Pd Info n. 25 - 29 maggio 2009

Cari Circoli,
verrebbe davvero voglia di domandarglielo dove lo trovano il coraggio. Perché ci vuole un bel coraggio a strepitare che bisogna raccogliere le firme (e fare altro fumo inutile) quando c’è una proposta del Pd già pronta per essere votata che diminuirebbe da subito i deputati a 500 e i senatori a 200, una proposta concreta, vera, non di plastica come quelle di Berlusconi. E difatti che succede in Senato? Che la maggioranza vota contro. Altro che diminuire i parlamentari: a parole sono tutti d'accordo con noi ma poi votano no. Ha ragione Anna Finocchiaro: Berlusconi come sempre racconta balle. Oppure insulta tutti, come accaduto appena ieri all’assemblea di Confesercenti, il che fa parte della normalità, purtroppo.
Ma a certe cose non possiamo permetterci di fare l’abitudine. Non possiamo abituarci alle continue morti di lavoratori, ad esempio, come accaduto anche in questi giorni in troppi luoghi di cui la raffineria di Sarroch vicino Cagliari è ahimè solo un esempio. Occorre approvare il Testo Unico voluto dal Governo Prodi in tema di sicurezza sul lavoro, come sostenuto dai nostri senatori: basterebbe poco ma ci sarà la volontà politica della maggioranza? Accetteranno per una volta di mettere da parte le polemiche per lavorare insieme nelle aule del Parlamento? Ce lo auguriamo tutti.
Così come ci auguriamo che il governo si svegli sul fronte della crisi: il governo italiano è l’unico in Europa ad aver stanziato fondi irrisori per contrastarla, appena lo 0,2% del Pil quando la Germania è all’1,6% e la Spagna addirittura al 2,3%, tutto ciò mentre gli stipendi rimangono tra i più bassi d’Europa e il tasso di disoccupazione in Italia, oggi al 6,8%, è stimato dall’Unione Europea all’8,8% per il 2009 e addirittura al 9,4% nel 2010, con 600mila disoccupati in più di oggi, cifre drammatiche ma addirittura ottimistiche di fronte all’allarme lanciato oggi dal Governatore Draghi proprio su questo tema. Perché quello del lavoro è un tema cruciale, purtroppo accantonato da un governo impegnato a fare la solita demagogia sui “fannulloni” (è di ieri la polemica dell’immancabile ministro Brunetta sui poliziotti “panzoni”: al peggio non c’è mai limite...) ma certo incurante del fatto che l’Istat parla di una famiglia ogni cinque a rischio povertà e di un numero di nuovi occupati che per la prima volta da 13 anni viene superato da quello dei disoccupati. Ma era il 1996, decisamente altri tempi...
E che dire della nostra regione? Che dire dei fondi per l’Expo ancora una volta tagliati di ben 500 milioni? Che dire delle opere fino a ieri definite “essenziali” (Metro 6, ferrovia Rho/Gallarate, collegamenti con Malpensa...) ed ora “stralciate”?
A questo stato di cose noi, la gente del Pd, ci opponiamo. Il governo non potrà fingere in eterno che i problemi non esistano o siano frutto di paturnie “psicologiche”, la verità è che l’ottimismo non raddrizza le piante storte. E se la maggioranza Pdl-Lega decide che i problemi sociali semplicemente non ci sono allora tocca a noi scendere in strada e ricordare che l’Italia è un filo più grande del luna park che ha in mente Berlusconi: prima ancora di noi lo dice l’Istat.
Quindi? Quindi occorre una volta di più che ci siamo, con tutto il nostro impegno a cominciare dai gazebo e dai banchetti di questo fine settimana. Occorre ancora una volta la politica, occorre il Partito Democratico. Occorriamo noi tutti, occorrete voi. E, per fortuna, ci siamo.

si può fare nei CIRCOLI

Dopo due giorni di blackout tecnico, cui abbiamo posto rimedio il prima possibile, il nostro sito è tornato online quindi www.pdlombardia.it è nuovamente a vostra disposizione con l’agenda degli appuntamenti, per scaricare materiali, per trovare notizie e commenti. Vi ricordo in particolare la grande mobilitazione di questo fine settimana che ci vedrà impegnati domani e dopodomani con tavoli e gazebo in tutta la Lombardia, sulla quale vi ho girato una cartolina web nello scorso numero di Info Circoli.

teniamoci in CONTATTO

Sul sito www.mobilitanti.it troverete tutte le iniziative organizzate dal Pd, tra cui l’azione del giorno: inviare via email la notizia del rifiuto del governo di votare da subito la proposta del Pd per diminuire il numero dei parlamentari, prova del fatto che ancora una volta Berlusconi vuole solo sollevare polvere e non fare in realtà nulla. Ecco il nostro principale compito, quindi: coinvolgere, raccontare, spiegare, stare per strada in questi decisivi giorni di campagna elettorale. Buon lavoro a tutti!

Con amicizia,

Maurizio Martina
Segretario regionale Pd Lombardia

Pd info 24

Pd Info n. 24 - 22 maggio 2009

Cari Circoli,
a me, sinceramente, spiace di dover fare ogni volta l’elenco delle cose che non funzionano. La politica dovrebbe essere altro, credo davvero in questo principio: la politica dovrebbe essere ascolto di tutti, anche di quelli che non la pensano come noi, e dovrebbe contenere la possibilità di raccogliere quello che di utilizzabile, di positivo, c’è nelle proposte altrui. Ma davanti a certe cose, come si fa?
Davanti a un Ministro della Repubblica che insulta (ed è poi ovviamente costretto a scusarsi pubblicamente) un’agenzia delle Nazioni Unite, come si fa?
Davanti alle immagini delle motovedette libiche e del modo con cui “salvano” i gommoni carichi di immigrati che proprio dai centri di “accoglienza” libici fuggono, come si fa?
Davanti a un governo che continua a ripetere che la crisi è passata, che la colpa è dei media e del Pd che fanno “catastrofismo” mentre la Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia (non una “velina”, né la sciura Pina, insomma, per quanto le stesse cose le veda con chiarezza - nel piccolo del suo bilancio domestico - qualunque sciura Pina d’Italia) contemporaneamente chiama per la prima volta questa crisi “depressione” e ne definisce il percorso di uscita come “lungo, complicato e doloroso” visto anche il calo degli ordinativi del 22% rispetto al 2008, come si fa?
Davanti ai suicidi degli imprenditori che in Veneto (tre da ottobre a oggi) non hanno retto al disonore e alla vergogna di dover licenziare i propri dipendenti, come si fa?
Davanti a un beffa come quella di Malpensa, con cui il governo ha raccontato frottole a tutti (e ai lombardi per primi) come si fa?
Davanti alle ultime trovate della Lega in tema di caccia, con una stagione venatoria senza limiti, con le doppiette in mano ai sedicenni, con il permesso di sparare persino in agosto, anche durante le fasi di riproduzione da sempre ritenute intoccabili dai cacciatori stessi, come si fa?
La risposta è semplice: non si può tacere. Anche per rispetto verso le tante persone che in perfetta buona fede ignorano cosa questo governo fa e soprattutto non fa: dire loro ad esempio che Berlusconi dal 2001 a oggi ha guidato il Paese per più di sei anni mentre il centrosinistra per meno di due, e che non è ammissibile che la maggioranza si autoassolva sistematicamente dai pasticci (o peggio...) in cui ci ha messi. Non era forse “scandaloso” che il governo Prodi avesse tanti ministri? E com’è che ora non dovremmo dir nulla mentre programmano (fonte: Corriere della Sera) di nominare il 23mo ministro del governo attuale, in barba a tutte le chiacchiere sulla diminuzione dei ministeri? Siamo in campagna elettorale, siamo quindi per le strade e non c’è momento migliore di questo per ricordare ai lombardi chi sono costoro, e soprattutto chi siamo noi.

si può fare nei CIRCOLI

E proprio sulle nostre strade si gioca una buona parte della possibilità di comunicare. Per l’ultimo fine settimana di campagna elettorale, dal 29 al 31 maggio, stiamo organizzando una grande mobilitazione che dovrà vederci impegnati in ogni realtà, in prima fila. Comunicate quindi alle vostre Federazioni provinciali le iniziative (tavoli, gazebo, banchetti, etc.) che state organizzando in modo da mettere in rete tutta la nostra presenza sul territorio in questi ultimi, importantissimi, giorni di attività. E naturalmente tenete d’occhio www.pdlombardia.it, dove pubblichiamo ogni articolo e materiale che potrete utilizzare nelle vostre realtà (vd. la cartolina web in calce a questo numero di Info Circoli e in allegato).

teniamoci in CONTATTO

Un grazie sincero a quelli che ci hanno scritto dandoci suggerimenti e consigli: agli amici che chiedono di far diventare Info Circoli un volantino rispondo che il formato del testo non supera quello di un foglio A4, quindi con un semplice copia/incolla potete fotocopiarlo e distribuirlo. Anche questo è un modo per lavorare insieme, per ascoltarci, per fare campagna elettorale. Quindi ancora grazie e... buon lavoro!

Con amicizia,

Maurizio Martina
Segretario regionale Pd Lombardia

Sconfitta

Le elezioni del 6-7 giugno sono state per noi sicuramente una sconfitta, perdendo circa 7-8 punti percentuali in ogni paese. Pertanto è ora di riflessione e di pensare al perchè di questo forte arretramento. Pertanto ci troveremo giovedì 18 a Trafficanti con il seguente ODG:
- analisi del voto e campagna elettorale.
- 29 giugno: la resa dei conti: assemblea provinciale degli iscritti.
- tesseramento
- prospettive e azioni future
- varie ed eventuali

Scrivete mi raccomando a pdvalserina@yahoo.it se avete osservazioni o suggerimenti da darci.

Andrea