Info circoli n.13

Pd Info n. 23 - 15 maggio 2009

Cari Circoli,
ne abbiamo parlato appena una settimana fa, ma il crollo dei voli Alitalia su Malpensa (da 1200 a 185) era solo l’inizio. Eccola la strategia di questa destra che promette molto e mantiene nulla: sull'aeroporto internazionale di Malpensa ci hanno imbrogliato da subito e ora Alitalia comunica ufficialmente che il suo hub sarà a Fiumicino, con buona pace di chi aveva creduto alle loro fandonie. E pensare che il Ministro Matteoli ha anche il coraggio di dire che scegliere Roma non penalizza Milano, in piena continuità con le mille bugie di questo governo. E’ per questo che ieri pomeriggio abbiamo manifestato davanti a Palazzo Marino, per dire che proprio su Malpensa, su cui la destra ha basato la campagna elettorale del 2008, è nato uno degli imbrogli più colossali alla gente del nord: ma non credano questi signori che taceremo.
E non è tutto, purtroppo. C’è, ad esempio, un libro di John Steinbeck che si intitola “Furore”, molti di voi lo conosceranno. Racconta l’epopea di una famiglia americana che la crisi del ’29 ha gettato sul lastrico e che deve lasciare casa e terra, come centinaia di migliaia di altre famiglie, per cercare un lavoro qualunque purché sia lavoro, dall’Oklahoma alla California. E’ un viaggio allucinante, un incubo di sfruttamento: dove c’è occupazione per dieci si presentano in cento e i salari si abbassano e la gente lotta per pochi spiccioli in interminabili giornate di fatica. Al personaggio principale, Tom Joad (o meglio al suo fantasma) ha dedicato una canzone anche Bruce Sprengsteen. “Furore” è un libro di settant’anni fa. E sembra scritto ieri.
Ecco, nello stesso modo abbiamo molte cose da dire sulla politica dei “respingimenti”, nome che vorrebbe essere neutro ma che cela una realtà di egoismo e menefreghismo in cui tutte le contraddizioni di questo governo, fedele ai “valori cristiani” solo a giorni alterni, sembrano essersi riunite. Al punto che viene da pensare che sia l’ennesimo “argomento esca” che il governo usa per deviare l’attenzione nazionale dai problemi reali. Tentativo fallito, si direbbe, perché a dispetto delle favole del Ministro Tremonti il 68,3% degli italiani si dice convinto che “il peggio della crisi debba ancora arrivare”, il 47,6% ammette di vivere sulla propria pelle la crisi, il 40% dichiara di aver perso nei propri investimenti e un buon 30% sostiene di aver subito un calo nel reddito (fonte: Censis), e intanto la produzione industriale di marzo crolla al 23,8%, il dato peggiore dal 1991 (!), il ricorso alla Cassa integrazione ad aprile arriva a uno spaventoso 400% (fonte: Istat) e il Prodotto interno lordo del Paese cala del 5,9% nei primi tre mesi 2009 rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, il dato più negativo dal 1980 nientemeno, ovvero dall'inizio della serie storica dell'Istat.
Davvero, sembra l’incubo di Steinbeck: una crisi economica che travolge tutti e il bisogno di un capro espiatorio, quale che sia, a costo di arrivare ai deliri sui vagoni della metro negati ai non milanesi, come proposto da quel leghista, Salvini, cui il candidato Presidente del Pdl Podestà, recente protagonista di attacchi scomposti a Filippo Penati, aveva offerto la vicepresidenza della Provincia di Milano! Il fatto è che hanno paura: e lo dimostra il nervosismo che detta questo continuo gonfiare i muscoli, così come lo dimostra il perenne tirar per la giacca l’informazione ignorando che “senza un giornalismo che ci chiama costantemente a rispondere delle nostre azioni, che ci mantiene onesti, che sa essere duro e vivace, questa cosa chiamata democrazia non può funzionare”. E’ una frase di pochi giorni fa, detta da qualcuno che è l’esempio vivente di quello che può nascere dal mescolarsi, dall’accogliere, che terrorizza tanto Berlusconi e compagnia cantante.
E’ una frase di Barack Obama, che racconta molto di ciò che davvero significa “società multietnica”: è solo aprendoci che cresciamo, una società chiusa è debole per definizione, è votata alla sconfitta perché fragile e subalterna. Le nostre comunità saranno tanto più forti quanto più saranno capaci di essere cosmopolite: non stanchiamoci di dirlo!

si può fare nei CIRCOLI

Siamo in piena campagna elettorale e siamo anche nel pieno della mobilitazione di tutti i Circoli: nelle Federazioni sono in arrivo materiali come il manifesto “Vota” che trovate al link www.pdlombardia.it/materiali/ insieme alla guida al voto amministrativo. A questo link pubblicheremo tutti i materiali elettorali: tenetelo controllato e segnalatelo a tutti i vostri contatti. Inoltre Dario Franceschini sarà in Lombardia il prossimo lunedì 18 maggio e toccherà molte delle province e delle località che andranno al voto: sul Sito pubblicheremo i dettagli di ogni appuntamento, fate circolare il più possibile ogni info!

teniamoci in CONTATTO

Tenete soprattutto aperti i contatti con le Federazioni provinciali, che sono sia il collettore di molte iniziative (continua ad esempio la nostra mobilitazione per l’Abruzzo) sia il recapito dove ritirare materiali, manifesti, volantini etc. E non fateci mancare il vostro contributo di dee, riflessioni suggerimenti. A tutti voi, davvero, buon lavoro!

Con amicizia,

Maurizio Martina
Segretario regionale Pd Lombardia
IL CIRCOLO DEL PD DELLA VALSERINA
organizza:

Noi ciOCCUPIAMO DI TE!

Diamo voce alla crisi

Tavola rotonda sulla crisi economica che colpisce anche le
nostre valli: il problema dell’occupazione, ammortizzatori
sociali istituzionali e non solo.

INTERVERRANNO:

Giovanna Vertova, ricercatrice di economia politica presso
la facoltà di economia di Bergamo.
Luigi Bresciani, segretario generale CGIL Bergamo
Dino Pusceddu, impiegato presso la CGIL Bergamo
Paolo Maurizio, candidato del collegio 36 per la provincia
Giacomo Angeloni, resp. ufficio Caritas pace-mondialità.
Introduce: Andrea Tiraboschi, portavoce del circolo.
Siete invitati a portare le vostre esperienze sia di lavoratori
dipendenti che di artigiani autonomi, ogni esperienza ha un
suo valore.

DOVE e QUANDO: Sala Civica di Serina, Ca’ de
Rafaei, 15 maggio ore 21.00

Contatti:
Email:pdvalserina@yahoo.it oppure andreatira88@yahoo.it
Blog: www.circolopdvalserina.blogspot.com

Il programma del candidato al collegio 36 Paolo Maurizio

UNA POLITICA AL SERVIZIO DI TUTTI I CITTADINI
ATTENTA ALLE ESIGENZE DELLE ZONE PIU’ DECENTRATE

LA GENTE DELLA VALLE BREMBANA CHIEDE UNA PROVINCIA PIU’ INCISIVA
NELLA SOLUZIONE DEI PROBLEMI DELLO SVILUPPO VALLARE.

La Valle Brembana presenta oggi una situazione di difficoltà e di particolare disagio che è tipica delle zone di montagna.
La distanza dalle grandi vie di comunicazione, aggravata dal critico fattore viario, determina condizioni di incertezza e precarietà che frenano lo sviluppo incentivando l’abbandono dei paesi.
Occorre un impegno concreto perché vengano attuate scelte radicali e incisive su alcuni grandi temi.

VIABILITA' E TRASPORTI

La viabilità e i trasporti condizionano negativamente il futuro della Valle Brembana e richiedono urgenti soluzioni.
Sono fondamentali: il raddoppio della Villa d’Almè – Dalmine e la penetrazione in Bergamo.
La tangenziale di Zogno, in avanzata fase di progettazione, dovrà prevedere adeguati allacci alle valli laterali
Il trasporto alternativo su rotaia dovrà essere concretamente progettato e realizzato fino a raggiungere Zogno e San Pellegrino Terme.
Il trasporto pubblico in tutta la Provincia dovrà avere una tariffa unica come quello urbano.

OCCUPAZIONE, TURISMO E AMBIENTE

La Valle Brembana, investita dalla crisi occupazionale, necessita di una forte iniziativa delle Istituzioni Pubbliche che dovranno definire le strategie volte a salvaguardare i posti di lavoro e le attività in crisi ma anche individuare nuove possibilità di occupazione nelle nicchie produttive ad alta tecnologia e a basso impatto ambientale.
Dovrà essere restituita la necessaria importanza al settore del turismo che può costituire per la Valle una importante opportunità di lavoro e sviluppo. La Regione dovrà essere sollecitata a dare completa attuazione alla Legge sulla Montagna.
Il Parco delle Orobie Bergamasche dovrà trovare piena realizzazione a fronte di finanziamenti certi per la sua gestione.
A tutela dell’ambiente, sostegno al polo di depurazione di Zogno al quale dovrà essere garantita piena realizzazione con il collettamento delle zone limitrofe: Sedrina, Val Brembilla, Val Serina.

SERVIZI AL CITTADINO.

La politica di contenimento della spesa pubblica si è fatta sentire pesantemente in Valle con la riduzione dei servizi essenziali quali quelli socio-sanitario, scolastico, dei trasporti e delle poste.
La tendenza deve essere invertita per dare alla gente dei paesi la necessaria tranquillità e sicurezza che non la spinga ad abbandonare le zone più decentrate.
Particolare attenzione dovrà essere riservata al livello di scolarità con il mantenimento della scuola primaria in tutti i paesi, con il completamento del polo scolastico di Camanghè incentivando l’indirizzo tecnico e completando l’offerta scolastica con corsi professionali di avviamento alle attività artigianali per i soggetti orientati all’abbandono scolastico.
Sostegno alle aggregazione di servizi associati di supporto ad enti, cittadini e aziende.
Promozione delle attività sportive con incentivi per l’adeguamento degli impianti e alle Associazioni.

il programma del candidato alla Provincia Cornolti

TANTE COMUNITA’ UNA PROVINCIA
Manifesto programmatico di Francesco Cornolti
Candidato alla Presidenza della Provincia
“rilanciare la Provincia di Bergamo per il miglioramento dell’efficienza del nostro sistema economico e per il perseguimento di una maggior coesione sociale nella comunità provinciale”

- i valori di fondo del nostro operare
L’elezione del Presidente della provincia e il rinnovo del Consiglio provinciale rappresentano un’occasione importane per riaffermare:
- il ruolo di rappresentanza democratica dei cittadini, l’efficienza della pubblica amministrazione e l’urgenza della trasparenza nella vita pubblica favorendo la partecipazione, l’informazione e il coinvolgimento delle Amministrazioni comunali;
- il riconoscimento e la valorizzazione delle comunità, delle associazioni, delle aggregazioni e del volontariato quali potenzialità e risorse indispensabili alla costruzione di una società che sappia promuovere processi partecipativi e di solidarietà;
- le ragioni e gli obiettivi di un’alleanza con i partiti del centrosinistra i quali, partendo dal programma condiviso del 2004, confermano un rinnovato spirito unitario ed una volontà di realizzare il presente programma amministrativo, pur nel rispetto della diversità, delle ispirazioni e delle storie politiche e culturali di ciascuno, che rappresentano un arricchimento e non un vincolo.
Sulla base di questi principi e considerando l’attuale contesto, la Provincia deve svolgere un ruolo di inclusione sociale nei confronti delle persone, delle famiglie e delle comunità, in particolare attraverso:
• la difesa dei redditi più bassi e la lotta al carovita;
• il pieno rispetto della legalità, formale e sostanziale, nell’amministrazione pubblica e nell’utilizzo delle risorse economico-finanziarie;
• la separazione delle competenze e delle responsabilità tra potere politico-amministrativo e apparato tecnico-burocratico;
• la rigorosa difesa del patrimonio ambientale, la valorizzazione del patrimonio pubblico, la salvaguardia delle funzioni istituzionali e il rifiuto delle privatizzazioni in tema di servizi pubblici essenziali;
• la difesa e la promozione della sicurezza dei cittadini fuggendo logiche discriminatorie e razziste.
Conseguentemente i nostri candidati adotteranno e sottoscriveranno un codice etico che preveda:
a) assenza, all’atto della candidatura, di condanne penali definitive per reati non di opinione; l’obbligo alle dimissioni dell’incarico in caso di rinvio a giudizio;
b) l’impegno ad evitare, nell’ambito della propria attività istituzionale, ogni possibile conflitto d’interessi;
c) l’adozione nella gestione amministrativa di regole trasparenti in ordine: alle nomine, alle designazioni, alle consulenze essenziali, alle trattative private, ai bandi di evidenza pubblica.

1 - tante comunità, una provincia

La provincia di Bergamo occupa un posto di rilievo nel panorama nazionale: è tra le dieci province che supera il milione di abitanti, è la terza per quantità di comuni (244), è la settima per capacità produttiva e fattore di sviluppo.
La valenza dell’istituzione Provincia è ancora più evidente in un momento in cui si propone, in modo pretestuoso, la loro abolizione. Il nostro programma propone invece, per il bene della bergamasca, un deciso rilancio del livello di governo provinciale, innovando nel contempo le sue modalità istituzionali e chiedendo alla politica uno sforzo di efficienza per approntare, nella crisi economica attuale, alcune efficaci misure di sostegno, misure che solo a livello territoriale possono rivelarsi efficaci.
Lo scenario di pesante recessione avviatosi in questi mesi può risultare assai critico per la realtà bergamasca, sia a fronte dell’elevata incidenza, nella nostra economia, del settore manifatturiero ad alta intensità di manodopera, sia per il peso rilevante del segmento produttivo connesso all’edilizia, settore che ha ricevuto un deciso freno.
A fronte dei, già da tempo prevedibili, fenomeni di riduzione delle opportunità economiche ed occupazionali, la Provincia non ha in questi anni affrontato con la dovuta serietà, e forse anche non pienamente compreso, i grossi limiti del suo sistema economico e sociale:
- non vi sono state iniziative efficaci/risolutive circa il miglioramento della mobilità provinciale delle persone e delle merci, il cui livello di congestione non solo permane alto ma appare in incremento, con i portati connessi delle spreco quotidiano di ingenti risorse temporali ed economiche, dell’appesantimento della qualità dell’aria nelle zone urbane e con il riflesso del complessivo peggioramento della qualità delle relazioni tra territori e popolazioni;
- non vi è stata una adeguata iniziativa di coordinamento della molteplicità delle realtà comunali, attorno a progetti sistemici d’area capaci di far convergere le differenti energie verso iniziative di valorizzazione territoriale condivise e perciò perseguite;
- è stato affrontato solo in maniera episodica, e su base perlopiù volontaria, il problema dell’integrazione delle nuove cittadinanze;
- c’è stato un lavoro riconoscibile di rilancio dell’immagine dell’Istituzione provinciale, della visibilità dell’ente e del suo Presidente, a cui però non ha corrisposto alcuno sforzo di reale autonomia e forza dell’istituzione, delle sue potenzialità di progettazione e di relazione come ente territoriale di servizio, capace di aggiornarne le pratiche istituzionali.
In altri termini, considerate le notevoli potenzialità, la provincia di Bergamo non ha saputo in questi anni dispiegare appieno le sue valenze di ente capace di far sistema, di coinvolgere le istituzioni e le comunità locali, innescando processi di sussidiarietà con investimenti mirati, di promuovere processi economici, territoriali e sociali virtuosi.
Questo ritardo si è tradotto in diseconomie del nostro sistema territoriale; queste ora, nello scenario recessivo, rischiano di divenire un elemento di freno ulteriore. E’ quindi opportuno che l’ente territoriale che corrisponde alla comunità bergamasca, la Provincia, si rinnovi profondamente assumendo a pieno il ruolo di ente di servizio che le compete e che è stato riconfermato della legislazione sulle autonomie locali autonomie dal 1991 (legge 142) in poi.



2 - le priorità assolute:
• iniziative contro la crisi economica ed occupazionale
• mobilità – viabilità - trasporti

La crisi economica non ha risparmiato la nostra Provincia e sta determinando un arretramento senza precedenti delle condizioni socio-economiche delle persone e delle famiglie: disoccupazione diffusa, precarizzazione del lavoro e delle condizioni di lavoro, limitazioni dei diritti.
Il raggiungimento della soglia di povertà di fasce sempre più consistenti della popolazione interpella anche la Provincia perché metta in atto, per le proprie competenze e in accordo con le diverse rappresentanze sociali, una serie di scelte:
- la creazione di fondi di solidarietà per tutti lavoratori e le lavoratrici che non usufruiscono della cassa integrazione;
- contenimento delle tariffe dei servizi pubblici e previsione di una fascia di esenzione per le famiglie monoreddito, a basso reddito e ai giovani disoccupati-precari;
- accordi con gli istituti di credito finalizzati a rinegoziare le condizioni di mutuo per la prima casa;
- accordi con gli operatori commerciali a sostegno del potere d’acquisto per i generi di largo consumo.
In questo momento di grave crisi occupazionale i Centri per l’impiego devono essere protagonisti di una politica attiva del lavoro finalizzata a sostenere percorsi individuali e collettivi per il reinserimento nel mercato del lavoro e il reimpiego dei soggetti deboli quali: l’occupazione femminile, i disoccupati over 40, i lavoratori in mobilità o in cassa integrazione speciale, lavoratori portatori di disabilità e le categorie appartenenti allo svantaggio non certificato.
Accanto a queste concrete iniziative, la Provincia deve essere protagonista del rilancio delle oltre settecento aree produttive presenti nel territorio. Tali aggregazioni, che hanno avuto un ruolo rilevante nel formare il benessere provinciale, si sono generate perlopiù con iniziative urbanistiche poco coordinate e soffrono spesso di un elevato grado di disfunzionalità della propria accessibilità, dei servizi ambientali necessari e di una cronica carenza dei servizi ai lavoratori. Un contributo al superamento della crisi è rappresentato dal rilancio delle loro potenzialità di distretto, con azioni d’area capaci di tessere l’interlocuzione tra le istanze del mondo del lavoro e le realtà istituzionali locali e sovracomunali.
Per quanto riguarda la mobilità – viabilità – trasporti, occorre proseguire nella opera di ultimazione del nostro grave ritardo infrastrutturale per il quale, in realtà, in questi anni si è concluso assai poco rispetto alle promesse elettorali, ma occorre parimenti, ed in tempi brevi, promuovere politiche di innovazione e di riequilibrio del nostro sistema della mobilità in direzione di forme di mobilità sostenibile, capaci, con poche risorse di coordinare e facilitare i flussi di traffico, mediante una vera agenzia per la mobilità di scala territoriale, con mobility manager delle grosse aree urbane e produttive e con l’adozione di tecniche di infomobilità. Con queste misure, pensiamo si possa raggiungere in 5 anni una riduzione del traffico veicolare del 20%, generando così un risparmio rilevante, oltre ai benefici in salute e qualità delle relazioni.
Alla luce di queste considerazioni riteniamo indispensabile, per la provincia di Bergamo, un riequilibrio a favore del trasporto su ferro (ferrovia e tranvia) che superi i ritardi storici accumulati, in particolare:

• collegamento ferroviario con l’aeroporto di Orio al Serio;
• realizzazione della tranvia della Valle Brembana (Bergamo, Villa d’Almè – Zogno – San Pellegrino);
• attivazione del collegamento est-ovest utilizzando l’esistente sedime ferroviario Ambivere – Ponte S. Pietro – Bergamo – Seriate – Montello;
• sviluppo dei parcheggi di interscambio e punti di intermodalità merci sul territorio provinciale, nel rispetto della programmazione dei comuni;

Tenuto conto delle scelte intervenute a livello nazionale in riferimento alla realizzazione di Bre.Be.Mi, Pedemontana ed alta Velocità, riteniamo indispensabile un approfondimento progettuale per la realizzazione di opere tra i diversi raccordi viari (IPB) coinvolgendo i comuni interessati con l’obiettivo di dare soluzione ai problemi della viabilità locale attraverso accordi condivisi.
Accanto agli investimenti trasportistici su ferro, riteniamo essenziale per il futuro della viabilità, programmare e realizzare i seguenti interventi viari (alcuni dei quali già progettati e/o in fase di appalto):
- variante di Zogno - S. Giovanni Bianco;
- tangenziale ovest di Treviglio;
- nuovo tracciato Villa d’Almè - Dalmine;
- variante di Cisano Bergamasco - Pontida;
- variante Pone Nossa - Clusone;
- riqualificazione della statale n. 42 (valle Cavallina - Lovere);
- bretella di penetrazione Valle Brembana/Valle Imagna – Bergamo città;
- variante statale n. 525 con statale n. 42;
- completamento della Calciana;
- variante Calusco d’Adda – Terno d’Isola
- variante unica Soncinese-Cremasca (in territorio di Romano di Lombardia, Martinengo, Cologno al Serio, Urgnano, Zanica)
- bretella Sarnico – Capriolo (il progetto preliminare è stato appaltato dalla provincia di Brescia);
- bretella di penetrazione est (Torre de Roveri, Scanzorosciate, Pedrengo, Gorle, Bergamo)

Il trasporto pubblico, urbano ed extraurbano, è in fase di riorganizzazione poiché dal 2010 la provincia di Bergamo disporrà di un unico bacino con un’unica gestione. Tale riorganizzazione permetterà alla Provincia di studiare un sistema integrato di trasporto pubblico (gomma – ferro – tranvia) e relativo impianto tariffario finalizzato al rilancio del trasporto pubblico che nel 2008 ha avuto oltre 22 milioni di utenti; inoltre nei prossimi anni dovrà essere rinnovato il parco autobus dando assoluta priorità ai veicoli ecologici. La precaria situazione dei pendolari bergamaschi costretti a tempi di percorrenza peggiorati ed a consistenti ritardi, richiedono l’immediata attivazione delle stazioni (Stezzano – Levate – Arcene) nonché a dotare la tratta Bergamo-Milano di materiale rotabile adeguato per qualità e per quantità.

L’aeroporto di Orio al Serio è una realtà economica significativa per il trasporto delle persone delle merci ed ha conosciuto uno sviluppo anche in considerazione dell’azione delle Istituzioni bergamasche pubbliche. La presenza qualificata del pubblico deve promuovere un programma di tutela ambientale e di monitoraggio continui tendenti a garantire le condizioni di sicurezza e di salute delle persone dall’inquinamento acustico e atmosferico, determinate dall’attività aeroportuale.
Un’attenzione particolare verrà dedicata alla mobilità virtuale diffondendo sul territorio progetti di reti informatiche (banda larga) che facilitino le relazioni, lo scambio di informazioni e di servizi tra persone e gli enti.


3 - obiettivi da raggiungere

3.1 – governo e programmazione del territorio:
Sono trascorsi più di cinque anni da quando, nel 2004, è stato approvato il PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) e a tutt’oggi mancano una serie di strumenti importanti per mettere in condizione i Comuni di elaborare i propri Piani di Governo del Territorio (PGT):
- manca l’aggiornamento delle maggiori infrastrutture della mobilità;
- non sono stati definiti gli ambiti destinati all’attività agricola di interesse strategico;
- è in ritardo il piano di settore della rete ecologica e il piano di settore per la disciplina degli stabilimenti a rischio rilevante di incidente;
- manca il documento relativo alla verifica dell’impatto ambientale per gli insediamenti produttivi;
- manca il piano di settore della rete di vendita delle strutture commerciali al dettaglio, della media e grande distribuzione.
Primo compito sarà la sollecita approvazione di questi strumenti per rendere più efficace la gestione complessiva del governo territoriale provinciale e, per quanto riguarda il settore commerciale, ha permesso il proliferare incontrollato di centri commerciali. Nel nostro mandato ci impegniamo ad invertire questa tendenza favorendo il mantenimento delle piccole unità commerciali in particolare quelle di prossimità presenti nei territori periferici le quali costituiscono una garanzia di vivibilità dei centri urbani e di servizio alle comunità.

3.2 - ambiente e sviluppo sostenibile:

La situazione ambientale del territorio bergamasco resta preoccupante in relazione alle diverse tipologie di inquinamento, atmosferico, idrogeologico e acustico. Il territorio va difeso con costanti opere di prevenzione e manutenzione capaci di mantenere efficienti i sistemi di tutela ambientale e di coordinare le competenze affidate ai vari livelli istituzionali.
In questa ottica va affrontata con strumenti certi la gestione di “Agenda 21” intesa come programmazione di alcune specifiche azioni ambientali positive e oggettivamente verificabili in sinergia con i Comuni.

Va altresì promossa la sensibilizzazione della popolazione al tema del riciclaggio e del risparmio energetico con incentivi nei confronti dei Comuni al fine di: ridurre la produzione dei rifiuti, dilatare la raccolta differenziata, riciclare e riusare, smaltire con ricupero energetico limitatamente alla frazione non recuperabile. Il piano provinciale da poco approvato è da considerarsi inadeguato e bisognoso di profondo cambiamento specialmente nella proposta di eventuali nuove linee di incenerimento nonché della destinazione e trattamento dei rifiuti speciali. In questo contesto esprimiamo forte preoccupazione per l’ipotesi di riapertura delle miniere di Novazza e ribadiamo, nel contempo, la piena condivisione delle valutazioni di contrarietà espresse dalle Istituzioni provinciale e regionale.
Attenzione dovrà essere rivolta ai Parchi Locali di Interesse Sovracomunale (PLIS) esistenti ed in via di realizzazione, in particolare:
a) il loro collegamento in una visione d’insieme territoriale;
b) la fruizione/gestione legata ad occasioni produttive eco-compatibili;
c) congiunzione dei PLIS con le aree agricole attraverso i corridoi ecologici e/o reti ecologiche;
d) incentivare l’utilizzo didattico e di corretti stili di vita per tutte le età al fine di elevare la coscienza-conoscenza dei valori e patrimoni ambientali e naturalistici della Provincia;
Il controllo dell’ambiente, del sistema boschivo e dei corsi d’acqua deve costituire uno dei compiti sia delle associazioni ambientalistiche sia di quelle venatorie e della pesca sportiva in una visione collaborativa e concertata basata su valori condivisi di prevenzione, di tutela, di conservazione e promozione dei valori naturalistici, faunistici, ittici, delle specie autoctone o migratorie della nostra Provincia. Questa proposta deve avere come riferimento la recente legislazione europea e un’alleanza a favore del mantenimento della biodiversità florofaunistica.
Inoltre, un percorso virtuoso per l’uscita dalla recessione passa attraverso il miglioramento della qualità della produzione. Occorre stimolare il più possibile l’innovazione nel settore manifatturiero e nell’edilizia, verso le tecnologie connesse al risparmio energetico, alle energie rinnovabili ed alle tecnologie ambientali. Su questi temi, facenti parte del progetto sviluppo sostenibile, la Provincia deve incentivare il suo ruolo di promozione, premio e stimolo utilizzando appieno le sue partecipazioni nei centri di ricerca e di servizio.
I principi giuda dei servizi idrici integrati non possono prescindere dalla conferma del carattere pubblico dell’acqua. La ricchezza dell’acqua è stato un fattore rilevante del processo di industrializzazione della provincia di Bergamo; occorre portare a compimento il processo di unificazione avviato con Uniacque per migliorare l’efficienza dei diversi sistemi locali, aggiornare le tecniche e raggiungere il risparmio collettivo stimabile in diversi milioni di euro l’anno. Pertanto si deve puntare alla qualità/salubrità dell’acqua, alla diminuzione della dispersione delle reti, al costane controllo del ciclo complessivo delle acque (dalla captazione alla depurazione).

3.3 – scuola, formazione e cultura:
Offrire a tutti ampie opportunità scolastico formative, accedere alla formazione permanente ed usufruire della riqualificazione professionale sono obiettivi indispensabili per una Provincia che assegna al “sapere” un valore strategico per le attuali e future generazioni.
La formazione, intesa nel suo concetto più ampio, sta alla base di un diritto fondamentale di cittadinanza consapevole e attiva, di autonomia e di inclusione sociale, in particolare la formazione continua lungo tutto l’arco della vita, sancito dalla Costituzione italiana e ribadito nella risoluzione della conferenza di Lisbona del 2000 e dal pronunciamento della Comunità Europea a Bruxelles nel 2008, è un diritto fondamentale di ogni cittadino che deve essere realizzato mediante:
- i servizi formativi decentrati nel territorio provinciale con particolare attenzione sia alle zone costituite da piccoli comuni in cui l’offerta culturale è limitata da difficoltà oggettive, sia alle zone di forte densità abitativa e di alto insediamento produttivo caratterizzata dalla necessità di ri-alfabetizzazione continua;
- la realizzazione, la gestione di potenziamento dei centri territoriali permanenti per l’educazione degli adulti nei quali confluiranno i corsi serali attualmente in carico agli istituti scolastici;
- il supporto ad una rete stabile di coordinamento tra istituzioni, agenzie culturali e soggetti del terzo settore per la costruzione di una offerta formativa per l’età adulta e per le donne che ottimizzi le risorse del territorio e promuova nuove forme di intervento e nuovi percorsi utili al mantenimento e/o al rientro in formazione di ampie fasce di popolazione.
La Provincia dovrà, in primis, impegnarsi per affrontare e risolvere le cause della dispersione scolastica e del basso tasso di scolarizzazione della secondaria superiore e dell’Università ancora presenti nella bergamasca, perseguendo gli obiettivi indicati dalla Comunità Europea che chiede ai paesi membri, entro il 2010, l’incremento della popolazione con un titolo di studio o di qualifica professionale. Ciò è possibile attraverso:
• il completamento dell’edilizia scolastica di competenza provinciale in realizzazione e per le nuove progettazioni coinvolgendo le rappresentanze istituzionali territoriali, i docenti e i genitori;
• la qualificazione architettonica e funzionale degli edifici e la messa a norma di quelli esistenti;
• la conferma delle finalità istitutive ed operative dell’Azienda Bergamasca Formazione (ABF) per quanto riguarda la formazione professionale, la riqualificazione e il reinserimento lavorativo a supporto al mercato del lavoro per le figure professionali richieste dal sistema produttivo, bilanciando l’incontro tra domanda e offerta formativa;
• l’implementazione di un sistema di orientamento scolastico e formativo dei giovani capace di promuovere maggior coerenza tra immaginario degli stessi e bisogni reali di competenze e professionalità sul territorio.
L’attuale Amministrazione Provinciale conferisce borse di studio solo a studenti che frequentano le scuole private, i quali già si possono avvalere dei buoni scuola regionali e nazionali; noi riteniamo che le borse di studio debbano essere garantite alla generalità degli studenti della scuola pubblica e paritaria entro i limiti di reddito che possono configurare l’esistenza di un effettivo svantaggio economico e territoriale.
In campo culturale occorre potenziare e sostenere le iniziative in atto sia in campo museale, editoriale e delle manifestazioni musicali posizionate entro l’arco dell’anno che hanno trovato gradimento da parte della popolazione. Medesima attenzione dovrà essere rivolta al sistema bibliotecario provinciale con un ulteriore ampliamento delle opportunità del prestito interbibliotecario e del dialogo tra sistemi.


Le 218 biblioteche (205 comunali, 7 specialistiche, 6 scolastiche) con il loro patrimonio librario, documentale, archivistico e le loro iniziative nei vari campi della cultura, possono rappresentare un veicolo straordinario per la divulgazione sul territorio degli alfabeti informatici anche attraverso l’accesso al materiale multimediale.
Decisiva sarà la capacità di far interagire fra loro i sistemi museali della città e della provincia, sperimentando trasversalità e coordinamento per ottimizzare le offerte, ridurre i costi e portare anche in periferia le iniziative culturali di rilievo.
Le proposte culturali, inoltre, dovranno promuovere i valori tradizionali della nostra cultura (manifestazioni, ricerche e pubblicazioni sui personaggi bergamaschi, valorizzazione del dialetto, ecc.) in fecondo dialogo con le diverse provenienze presenti nelle nostre comunità che possono apportare un arricchimento delle proprie culture e tradizioni.
La Provincia infine deve utilizzare a piene mani le potenzialità offerte dall’Istituto Universitario di Bergamo nelle sue varie discipline e specializzazioni, attraverso un dialogo costante poiché , oggi, la cultura è un fattore sempre più strategico dello sviluppo territoriale. L’Università può essere chiamata ad ricoprire un ruolo centrale, che non è semplicemente quello di provvedere ad un alto livello di qualità dei fattori produttivi per un’attività imprenditoriale di successo, ma diventare il centro del modello dello sviluppo locale. Da un lato l’affanno dell’operare quotidiano, non di rado orientato dall’emergenza, porta spesso le amministrazioni locali e le imprese a decisioni che non si collegano ad un progetto; dall’altro l’Università tende ad elaborare studi di carattere generale che non sempre coincidono con le necessità di risolvere i problemi in tempi ragionevoli. Queste due tendenze devono essere mediate in modo consapevole poiché lo sviluppo del territorio e la capacità di innovazione prevedono l’interazione di entrambe queste componenti. Infine, riteniamo che l’Università possa fornire attraverso l’elaborazione scientifica e la sua traduzione in modelli utilizzabili, concreti strumenti operativi per una più rigorosa progettazione dell’azione amministrativa di medio e lungo periodo.

3.4 – servizi sociali – famiglia - giovani:
Premesso che la Provincia svolge un’azione di supporto alla programmazione, e alla formazione/aggiornamento e che i 14 ambiti territoriali previsti in applicazione della Legge 328/2000 hanno consolidato, seppur in modo non omogeneo, la loro azione nei settori: anziani, minori, disabili ed emarginazione, l’azione della provincia deve raggiungere i seguenti obiettivi:
- coordinamento dei 14 piani triennali di zona;
- messa a disposizione di professionalità riconosciute a supporto degli Uffici di Piano;
- piena integrazione delle persone diversamente abili a partire al diritto all’accesso all’istruzione di ogni ordine e grado;
- sostegno alla genitorialità sociale sulla base della responsabilità e della “cura educativa” delle giovani generazioni;
- funzione di raccordo e di programmazione condivisa dei bisogni socio-sanitari e sanitari della popolazione bergamasca interagendo con l’Azienda Sanitaria Locale e le Aziende Ospedaliere.

Le nuove generazioni costituiscono la prima fonte di cambiamento della società da cui provengono e, in quanto tali, sono portatrici di istanze, tendenze culturali e sociali innovative.
L’obiettivo generale è che il territorio provinciale venga percepito come una grande comunità educante, che parli alla loro vita concreta, ai loro sogni, alle loro aspirazioni.

Il rapporto tra le generazioni, l’attenzione specifica per le delicate fasi di passaggio adolescenziali e giovanili e il coordinamento delle agenzie educative che svolgono una funzione formativa devono essere impegni centrali dell’Amministrazione Provinciale.
In questo senso vogliamo aprire un dialogo con i luoghi delle nuove generazioni e i soggetti adulti che ad essi si dedicano: scuole superiori, Università, oratori, cooperazione sociale, associazionismo laico e cattolico.

In particolare ci impegniamo attraverso iniziative di coordinamento e formazione a promuovere le seguenti azioni:

• sostenere, secondo il principio di sussidiarietà, di tutti i soggetti educativi che svolgono un importante ruolo di prevenzione sociale;
• valorizzare la risorsa rappresentata dagli studenti universitari della nostra Provincia attraverso una particolare attenzione ai temi della mobilità, degli affitti e delle borse di studio;
• promuovere le forme d’arte, le espressioni e i linguaggi giovanili (artistici, musicali, ecc.);
• proporre processi di conoscenza dei valori civili, dell’amministrare le comunità e della ricerca del bene comune per sviluppare responsabilità, cittadinanza e disponibilità all’impegno politico.

3.5 – agricoltura e montagna:

L’agricoltura bergamasca ha necessità di riorientamento del proprio ruolo. A fronte di una competizione globale rispetto alla quale rischia di non avere le quantità sufficienti, si trova costretta tra territori urbanizzati che rendono sempre più problematiche le tradizionali pratiche agricole. L’agricoltura oggi nelle aree della metropoli lombarda è chiamata ad una nuova mission: connettere la produzione all’erogazione di servizi ambientali per le popolazioni urbane, puntando sia alla qualità ambientale del prodotto agricolo, soprattutto volta alla filiera corta e all’agricoltura biologica, la fornitura di servizi di educazione ambientale (esempio le fattorie didattiche), commercio di prodotti locali. E’ questa l’occasione per coniugare maggiori opportunità economiche per l’imprenditoria agricola con un miglioramento dei servizi alla popolazione urbana e con una riqualificazione complessiva del paesaggio di aree già pesantemente insediate.
La montagna bergamasca si estende su 118 comuni, pari al 63% del territorio della provincia. E’ importante disporre di un progetto specifico per i territori montani capace di valorizzare le loro peculiarità, cioè la qualità del paesaggio e delle sue risorse ambientali. La Provincia, in accordo con le Comunità Montane che devono essere adeguatamene ridisegnate e finanziate, può promuovere e premiare i percorsi virtuosi nella direzione della valorizzazione del patrimonio residenziale preesistente a fini turistici (albergo diffuso), nell’implementazione di iniziative di riassetto fondiario per l’uso della risorsa forestale e la promozione della filiera del legno, per lo sviluppo dell’agroalimentare, per la valorizzazione delle potenzialità nel settore delle energie rinnovabili, per la valorizzazione della diffusa pratica sportiva: per questi motivi e per queste finalità proponiamo l’istituzione dell’Assessorato alla montagna.
La montagna bergamasca, infine, può connotarsi come ambito dedicato ad un progetto di salute dell’ambiente e dell’uomo, di grande attrattiva, data anche la sua vicinanza al territorio metropolitano.


3.6 – Europa:
Bergamo da sempre dialoga e commercia con il mondo intero. La provincia di Bergamo, tuttavia, non ha saputo in questi anni aiutare i comuni a dialogare con l’Europa, perdendo così moltissime opportunità di finanziamento comunitario, opportunità che le amministrazioni comunali e le organizzazioni socio-economiche delle comunità faticano a cogliere. Proponiamo la creazione di un Servizio Europa avente lo scopo di informare le Istituzioni e le Associazioni sulle opportunità dei finanziamenti comunitari e di stimolarle alla preparazione di progetti specifici. Il costo di tale ufficio, stante le esperienze già avviate da altri enti locali italiani, si ripaga ampiamente con la sua capacità di raggiungere le risorse comunitarie.

3.7 – unione dei comuni – grande Bergamo:
Occorre incentivare l’unione dei Comuni e il coordinamento delle aggregazioni urbane affinché siano motivate all’accorpamento di funzioni e servizi, quando non alla fusione degli enti, liberando risorse economiche, migliorando l’efficienza e la qualità dei servizi. Pensiamo ad esempio alle funzioni degli uffici tecnici, di gestione dei tributi e lotta all’evasione, di polizia locale che determinerebbero anche un aumento della sicurezza del territorio; alle funzioni connesse ai servizi ambientali, affrontabili efficacemente per territorio di media-grande dimensione.
Il coordinamento delle politiche comunali può aiutare le amministrazioni al perseguimento della parità di bilancio risparmiando così diverse decine di milioni di euro l’anno su scala provinciale.
Il capoluogo e i comuni contermini rappresentano una realtà di oltre 350.000 abitanti che vivono e lavorano in un territorio i cui confini amministrativi non rispondono più adeguatamente alle esigenze e ai bisogni. In questi anni sono stati ottenuti alcuni risultati significativi, tuttavia non sufficienti a considerare la grande Bergamo come un luogo di governo metropolitano.
Con l’aiuto e il sostegno della Provincia si possono rilanciare alcuni contenuti nel ”patto di cittadinanza” sottoscritto nel 2004 nel quale venivano indicati alcuni obiettivi riferiti alla:
- mobilità, traffico (trasporto pubblico e ciclo pedonale);
- messa in rete di spazi culturali, sportivi, ricreativo-turistici;
- sistema dei parchi metropolitani;
- riorganizzazione dei servizi socio-assistenziali domiciliari.
La complessità e la interdipendenza delle scelte amministrative, le possibili soluzioni ai problemi del vivere e dell’abitare devono essere affrontate in un’ottica sovra comunale, pertanto riconfermiamo l’utilità di un organismo associativo di coordinamento articolato in una conferenza dei Sindaci dei comuni della città metropolitana.

3.8 – pace, integrazione, interculturalità
Non esiste sviluppo senza pace e pace senza giustizia e tutela dei diritti umani. La pace non è assenza di guerra, ma una condizione culturale e sociale che viene praticata nella vita quotidiana e trasmessa alle nuove generazioni. La pace non si costruisce con le armi o le azioni di guerra preventiva, ma con l’impegno, la partecipazione, il dialogo e la cooperazione.
Crediamo nell’importanza di sperimentare forme di contatto, confronto e dialogo a partire dalle nuove cittadinanze presenti nel territorio che costituiscono, tra l’altro, una risorsa economica per il sistema produttivo bergamasco. Attorno alla diffusa cultura del lavoro, peculiarità riconosciuta di Bergamo a livello internazionale, si può costruire un percorso virtuoso di integrazione culturale e sociale delle tante provenienze che sono presenti nelle nostre comunità.
La Provincia può operare efficacemente, in accordo con le numerose associazioni operanti nei territori, per coordinare e valorizzare i momenti virtuosi di integrazione, per far conoscere le opportunità, anche di ricchezza culturale e sociale che questi possono innescare. La cultura bergamasca può trarre grandi spunti di rinnovamento e di aggiornamento da questi nuovi apporti.
Concretamente l’Amministrazione provinciale dovrà sostenere la cooperazione internazionale (vedi legge n. 68/93 attività di cooperazione allo sviluppo degli Enti Locali) condividendo alcuni progetti di sviluppo in coordinamento con l’O.N.U. e le altre province lombarde, in particolare nei settori dell’informatica applicata alla pubblica amministrazione e nell’esportare il “modello Bergamo”, di protezione civile volontaria, costituita da 32 gruppi comunali e da 2274 volontari, alla quale verrà garantito, nel quinquennio, sostegno economico e logistico, aggiornamento, formazione ed incentivi per fondare nuovi gruppi comunali.

3.9 – turismo - sport:
Gli ultimi dati sul turismo in bergamasca indicano un incremento legato soprattutto all’utilizzo dell’aeroporto di Orio al Serio. Di questo incremento di visitatori ha beneficiato in gran parte la città capoluogo, mentre il resto del territorio ha visto un incremento contenuto. Questa situazione favorevole e di grandi potenzialità non è ancora soddisfacente dal punto di vista dei risultati se si tiene conto che di quanti atterrano ad Orio il 50% sosta in Lombardia e solo il 12% trascorre almeno una notte nella nostra Provincia.
Bergamo e la sua provincia devono scegliere di investire di più e meglio nella promozione ed organizzazione dei nuovi flussi turistici integrando le offerte di città e provincia. Ciò sarà possibile a condizione che si costituisca un tavolo di confronto e di regia, nel quale siano rappresentate le Istituzioni locali e le categorie di settore, un organismo in grado di elaborare analisi e proposte e di trasformarle in azioni concrete.
Le politiche del turismo devono partire dagli aeroporti europei, ma anche dai possibili ospiti lombardi ed italiani (l’81% dei turisti nelle nostre valli proviene dalla Lombardia). E’ necessario inoltre agire nei luoghi di partenza dei nostri ipotetici turisti, ed aumentare la qualità dell’accoglienza per venire incontro alle esigenze dell’ospite.
Poiché il turista chiede di poter scegliere tra diverse possibilità, sembra importante fissare la nostra attenzione e la nostra azione di offerta su alcune eccellenze:
• i territori montani per un turismo invernale ed estivo a misura di famiglia e con forti connotazioni di relax-benessere rilanciando il progetto Orobie;
• la città di Bergamo considerata unanimemente un vero gioiello d’arte, di storia e di cultura;
• il comprensorio dei laghi per la loro qualità ambientale, naturalistica e paesaggistica.
Occorre, infine, gestire la programmazione degli alberghi, dei Bed &Breakfast, dei campeggi e degli appartamenti ricuperando ed utilizzando appieno un patrimonio immobiliare esistente destinato alle seconde case rendendolo disponibile per brevi – medi periodi.
Anche l’attività sportiva, specie quella amatoriale, può rappresentare un’occasione di inclusione sociale e la pratica di un sano stile di vita. La provincia, insieme agli enti Locali e alle numerose associazioni sportive, deve promuovere i valori dello sport pulito e per tutti, lontano dalla esasperazione agonistica che spesso sfocia nella violenza e nell’illecito.



Pertanto l’azione dell’Amministrazione provinciale dovrà indirizzarsi verso interventi collegati alla formazione dei dirigenti sportivi, verso corretti e civili comportamenti attorno al mondo dello sport e verso la promozione e conoscenza delle varie discipline sportive in collaborazione con le scuole primarie e secondarie. La diffusione e il completamento delle piste ciclopedonali sono un’occasione per stimolare la popolazione di tutte le età alla pratica motoria quotidiana volta a prevenire fattori di rischio, quali le malattie cardiocircolatorie e patologie ad esse correlate.

organizzazione istituzionale e autonomia finanziaria

Il rilancio della Provincia passa anche attraverso il ruolo e l’attività del Consiglio Provinciale come unico luogo del territorio bergamasco dove sono rappresentate le maggiori forze politiche e la gran parte dei territori. Riuscire a dare valore a questa “camera delle forze che sono presenti ed operano sul territorio bergamasco” significa dare la giusta risonanza alle ricchezze del nostro territorio, alle sue molteplici intelligenze, ma significa anche creare un luogo dove è possibile l’elaborazione e il perfezionamento di una visione di sistema e di governo di area vasta a cui è chiamata la Provincia sollecitando il contributo delle forze economiche, sociali, sindacali, e del volontariato. Il destino della nostra Provincia, la sua capacità di confrontarsi virtuosamente con gli altri territori del mondo globale, sta dunque nella qualità delle sue lungimiranti scelte.
A contribuire a questo importane compito è chiamato tutto il personale dipendente, dall’amministrativo al tecnico, dalla polizia provinciale alle professionalità meno note dagli operatori che svolgono la loro opera in periferia al personale ausiliario e dei servizi economali.
Purtroppo le prospettive per la finanza locale non sono rosee: il governo nazionale in questi ultimi anni ha ulteriormente ridotto i finanziamenti agli enti locali, compresi quelli virtuosi come la provincia di Bergamo. Per realizzare una concreta autonomia finanziaria degli Enti locali è indispensabile che:
- gli enti locali abbiano certezza delle risorse finanziarie con il superamento della spesa storica e la definizione dei costi standard dei servizi;
- la spesa pubblica sia legata alla responsabilità di ciascun livello amministrativo;
- si semplifichi la contabilità pubblica premiando le amministrazioni virtuose;
- si ridefiniscano i livelli di governo territoriale e le relative competenze senza sovrapposizioni o doppioni.

Il programma che abbiamo sopra descritto dovrà fare i conti con i limiti di bilancio imposti dalla legislazione nazionale e dalla situazione socio-economica della provincia, poiché gran parte delle risorse provengono dall’addizionale dell’energia elettrica, dall’imposta provinciale di trascrizione dei veicoli al pubblico registro e dell’imposta dalle assicurazioni contro la responsabilità civile.
Sarà inoltre decisiva la possibilità, prevista dall’annuale legge finanziaria, di poter accendere agli indispensabili mutui per la realizzazione delle opere infrastrutturali e degli investimenti adeguati ad attivare gli obiettivi annuali e pluriennali.
La gestione organizzativa della Provincia dovrà prevedere una verifica critica delle società collegate (n. 19), delle società controllare (n. 5) e delle società partecipate (n. 18). Il criterio di verifica sarà basato:
- sul servizio che esse svolgono nei confronti delle Istituzioni e del mondo socio-economico;
- sulla redditività non solo economica, ma anche capace di creare sviluppo, opportunità imprenditive che coinvolgano il pubblico, il privato e il settore della cooperazione;
- sulla reale efficacia dei servizi ed alla affidabilità gestionale.
L’ampiezza del territorio provinciale, la dislocazione di alcune zone e l’attenzione alle popolazioni ed al sistema economico geograficamente decentrato, necessita una riflessione sulla opportunità/utilità di collocare in alcune realtà (Lovere – Treviglio – Clusone – Piazza Brembana) un Ufficio Provinciale quale punto di riferimento istituzionale finalizzato a facilitare i rapporti e i servizi facenti capo alla Provincia.

conclusione
Abbiamo un appuntamento: nel 2015 si terrà a Milano l’esposizione universale dall’impegnativo tema “nutrire il pianeta energia per la vita”; questa deve essere un’occasione per tutta la Lombardia e in particolare per le province contermini tra cui Bergamo.
Senza dimenticare che l’esposizione deve servire in primo luogo a rilanciare la ricerca e l’eccellenza in campo agroalimentare e ambientale; questo evento nel rispetto delle compatibilità ambientali è anche l’occasione per cogliere le ricadute economiche e sociali che tale evento porta con sé, oltre ad essere l’occasione per una maggiore collaborazione tra Enti Locali. La provincia di Bergamo si candida fin da subito per accogliere tale evento mondiale e per esserne protagonista, presentando molto bene il suo biglietto da visita:
* con il rilancio e la qualificazione delle opere di collegamento, con interventi di salvaguardia del territorio, delle bellezze delle strutture architettoniche, di qualità e di eccellenza;
* organizzando un’accoglienza e una ricettività adeguata;
* valorizzando i luoghi storici, naturalistici, tradizionali ed enogastronomici per potenziare l’immagine di un territorio e di una popolazione aperta e pronta all’innovazione e al dialogo;
* coinvolgendo gli Enti Locali, gli Operatori turistici, il mondo dell’economia e dell’impresa per condividere e coordinare le varie iniziative, per fare squadra al fine di avere una visione di governance locale coesa.

Apriamo, dunque, la finestra bergamasca all’Europa e al mondo; abbiamo molto da dare e molto da ricevere!

Il nostro candidato Paolo Maurizio è su facebook!