Si accelera sulla riforma dei partiti, ma la Lega frena


Depositato il testo alla Camera della nuova normativa sui controlli e trasparenza, a firma dei tre leader di maggioranza che sostengono il governo: Bersani, Alfano e Casini, ma la Lega contraria, frena il provvedimento. Il testo seguirà adesso l'iter tradizionale in sede referente e poi in Assemblea


Bersani davanti ai microfoni
Dopo l'accelerazione sull'iter della proposta di legge sulla riforma dei Partiti, depositata oggi alla Camera e firmata dai leader di maggioranzaPier Luigi BersaniAngelino Alfano e Pier Ferdinando Casiniper inasprire controlli e sanzioni sui bilanci e sul finanziamento pubblico ai partiti, la Lega ha frenato i lavori.

Contraria al provvedimento, la Lega Nord si è opposta all'esame rapido, prima ha votato no in Aula e dopo, ha raccolto e consegnato alla Presidenza della Camera 76 firme, necessarie per opporsi all'assegnazione del testo in sede legislativa alla Commissione Affari costituzionali. Ha ribaltato quindi il via libera alla legislativa, dato nel tardo pomeriggio dall'Aula. 
Il testo seguirà adesso l'iter tradizionale in sede referente e poi in Assemblea
A firmare insieme ai 59 parlamentari della Lega Nord alcuni esponenti del Pdl, di PT e del Misto. Il quorum minimo necessario era di 63 firme, un decimo del numero complessivo dei deputati.

Il testo, di un solo articolo, presentato dai tre leader che sostengono il governo, era accompagnato da una relazione illustrativa: "Cancellare del tutto i finanziamenti pubblici, destinati ai partiti, già drasticamente tagliati dalle manovre finanziarie del 2010-2011, sarebbe un errore drammatico...La strada maestra per altri provvedimenti - scrivono i firmatari- sono le proposte di legge all'esame della commissione Affari Costituzionali della Camera di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione, attese in Aula a maggio.Con questa si intende approvare anticipatamente, nei tempi più rapidi possibili, una nuova normativa sulla trasparenza e sui controlli". La legge porta la loro firma e quella dei capigruppo dei partiti che sostengono il governo.

"I cittadini devono sapere la verità", ha dichiarato Marina Sereni, vicepresidente del PD. "Alcuni deputati sono andati in soccorso alla Lega per impedire l'approvazione rapidissima di una riforma sui controlli e le sanzioni sui bilanci dei partiti, siamo di fronte ad un fatto gravissimo. La proposta di cui si sta parlando è un primo passo fondamentale che impone ai partiti l'assoluta trasparenza, controlli esterni, sanzioni salate per chi compie irregolarità. Con questa legge, Belsito non avrebbe potuto comprare lingotti e diamanti, riciclare denaro della 'ndrangheta, usare soldi pubblici per the family - ha chiarito Sereni - nè sarebbe stato possibile il caso Lusi. La proposta di approvarla in sede legislativa in Commissione farebbe subito entrare in vigore i controlli e le sanzioni, anche retroattivamente sui bilanci in corso. Forse c'è qualcuno che ha paura di questi controlli trasparenti".

"A questo punto è chiaro che la Lega Nord ha paura dei controlli e delle sanzioni previste dalla proposta di legge presentata alla Camera - ha incalzato Maurizio Migliavacca, coordinatore della Segreteria nazionale del PD - che prevede controlli rigorosi, trasparenza e sanzioni rispetto ai bilanci dei partiti e ai contributi pubblici".

"Complimenti alle camicie verdi per la perseveranza - ha dichiarato ironicamenteAntonio Misiani, tesoriere e deputato del PD - che la Lega Nord volesse mani libere e pochi controlli sui bilanci e sui contributi pubblici era già chiaro. Questa sera, con la presentazione delle firme contro la sede legislativa, lo è ancora di più”.

"Dopo le tante leggi e leggine ad personam approvate dalla Lega durante il governo Berlusconi e per le quali mai i vertici del Carroccio hanno avuto un ripensamento - ha aggiunto Oriano Giovanelli, responsabile forum Pa - la Lega Nord ha preso l’ennesima iniziativa che schiera le camicie verdi su posizioni nettamente contrarie alle parole d’ordine con le quali hanno ottenuto i voti. Questa volta si sono mossi addirittura per evitare che la sede legislativa potesse far approvare in tempi brevi controlli, trasparenza e sanzioni sull’uso dei contributi pubblici per i partiti. E’ probabile che abbiano avuto paura dei controlli sulle loro malefatte sulle quali sarebbero stati chiamati a rispondere". 


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Dichiarazioni di Pier Luigi Bersani al termine della Segreteria del partito

Serve "assoluta urgenza sui controlli ai finanziamenti in corso, chi non lo vuole ha qualcosa da nascondere". Lo ha spiegato Pier Luigi Bersani, al termine della segreteria del PD che ha affrontato il tema dei controlli sui bilanci dei partiti mettendo a punto, a quanto ha raccontato lo stesso leader PD, una proposta per "mettere qualche paletto al concetto di riforma".

Oltre ai controlli sui contributi in corso, Bersani ha parlato di una "profonda riforma del finanziamento pubblico con una sua drastica riduzione", della regolazione delle "piccole donazioni dei privati" e di un "abbassamento drastico delle spese per le campagne elettorali". 

"E' ora di cambiare, di riformare i partiti e di inserire dei controlli. Entro maggio va fatta la legge con norme sul modello europeo. Siamo preoccupati, la politica bisogna che si riformi e adesso devono venire i fatti". 

Il segretario del PD ha confermato che le misure per lo sviluppo saranno al centro dell'incontro di questa sera con il premier Mario Monti. 

Ai cronisti che gli chiedevano se verranno decise delle misure per la crescita, ha risposto che parlare di “crescita è una parola grossa. Siamo in recessione e bisogna fare qualcosa per alleggerire la situazione di chi è in difficoltà".

Per quanto riguarda la riforma del Lavoro, Bersani ha ribadito che al vertice di questa sera "dobbiamo discutere ma per arrivare a una soluzione. Sono certo che una soluzione si troverà".


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La Segreteria nazionale del PD su proposta del tesoriere e del responsabile comunicazione del partito ha deciso di tagliare del 30% le spese previste in occasione della campagna elettorale per le amministrative del prossimo 6 e 7 maggio (primo turno) compresi i ballottaggi del 20 e 21 maggio.

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