Intervento del portavoce Andrea Tiraboschi all'assemblea provinciale del 29 giugno

Direi che sul voto si siano già sprecate molto parole. Dico soltanto che il voto europeo è tutto sommato un voto che dà qualche speranza al pd, perché se sommiamo anche i voti dei radicali e tenendo conto che non c’è stato voto utile, direi che al massimo abbiamo perso un 3% e pertanto è un voto che dà l’idea di una certa tenuta del pd.

Riguardo invece il voto locale e il voto provinciale dobbiamo fare una riflessione in più.

La provincia credo che sia stata data per persa sin dall’inizio della partita ed è noto a tutti come non ci sia stato un grande investimento di risorse in questa campagna elettorale, a ragione o a torto. Tuttavia è da rilevare anche come le parole spese da un anno e mezzo in fatto di organizzazione del partito, di coordinamento fra circoli, siano servite a poco perché ad oggi vediamo come ciascun candidato abbia scelto un linguaggio, quando l’ha scelto, personale senza alcun collegamento con una campagna superiore, abbia gestito la campagna come preferiva. Inoltre un’altra iattura era paradossalmente l’avere quattro iniziative, in Bergamo soprattutto, in contemporanea e magari alcune promosse dall’iniziativa di un candidato solo. Sempre utili e interessanti, per carità, ma il messaggio che si fa passare all’elettore è solo quello della confusione. Una confusione che regna sovrana in questo partito.

L’altra grande iattura che perseguita questo partito secondo me è il fatto di essere terribilmente egocentrico. In due modi. Il primo è il fatto di essere autoreferenziali , siamo troppo spesso piegati sulle dinamiche interne che ad osservare e meditare su ciò che si sta intorno. E la batosta elettorale deve servici innanzitutto in questo, ad parire gli occhi e farci capire che non sono i posizionamenti interni a farci guadagnare credibilità all’esterno. Con una sola eccezione, se la discussione interna aiuta a chiarire posizioni e idee che ancora in questo aprtito o sono nebulose o mal esplicitate.

Il secondo modo per essere egocentrici è quello di non essere un gruppo che unito persegue un fine, ma quello di essere tanti individui che perseguono magari un obiettivo con mille sfumature. Sembra quasi che nel pd si sia dimezzato un po’ il detto tutti per uno, uno per tutti. Ora è solo uno per tutti e spesso quell’uno corrisponde alla nsotra stessa persona. L’esempio in città di Bergamo è abbastanza eclatante e vi prego di non averne a male, ma secondo voi il cittadino che si è trovato in mano in un volantinaggio 5 volantini di singoli candidati che dicono “votate me” rispetto a un unico volantino che dice “votate noi”, cosa pensate abbia pensato? Che finalmente ho una vasta gamma di scelta perché era proprio indeciso su chi votare del pd o chi è toc macc? Ecco servirebbe davvero un po’ di riflessione e di umiltà a tutti i livelli del partito, io in primis nel mio piccolo, ma se non capiamo che soltanto collaborando insieme e lavorando uniti una volta deciso l’obiettivo, sempre nel rispetto delle posizioni, non vinceremo mai perché non siamo credibili.

E’ proprio su questo punto che voglio terminare il mio intervento, sulla credibilità del aprtito e delle classi dirigenti.

Premetto che chiedere le dimissioni o el teste delle persone dopo una sconfitta sia un errore. Ma sia un errore anche non dare nessun segnale mettiamola così di discontinuità politica… Noi in provincia di Bergamo non abbiamo tenuto, abbiamo perso.
Credo inoltre che la sconfitta non è dovuta soltanto al vento favorevole alla destra, al fatto che è stato un voto politico, perché altrimenti avremmo perso davvero dappertutto, ma c’è anche sicuramente il fatto che spesso la nostra classe dirigente in generale non è stata vista come credibile e autorevole. Ovviamente non tutto può essere messo nel calderone, ma il fatto che questa tornata elettorale possa essere catalogata come il fallimento della dirigenza locale, visto anche i numerosi paesi persi, fa riflettere. Mi sembra che se prima l’unico imputato sul banco fosse il livello nazionale, ora ci sono ancor più gravemente i livelli intermedi fino ai circoli che è inutile nasconderlo hanno i loro problemi.
Come riacquistare la credibilità? Sfruttando bene questo congresso che non si deve trasformare ancora un volta in un posizionamento interno, che deve dare origine a una linea unica, sola e chiara almeno nella maggior parte dei problemi che coinvolgono la vita pubblica, che deve essere il momento in cui i nostri io divengano un noi.

Ritengo infine che il giovanilismo a tutti i costi sia un’assurdità, i figli per poter prendere il posto dei padri devono ucciderli. In uno stato democratico e civile questo non può avvenire fisicamente ovviamente, ma attraverso al proposta di un modello, di un progetto e consentitemi, di un’ideologia in cui riconoscersi. Badate bene, l’ideologia è un termine usato a sproposito sui giornali e connotato negativamente ma in realtà non significa che un gruppo di idee, valori, modi di pensare e d’agire che vanno a costituire un modo d’essere. Solo se i giovani del pd che aspirano a diventarne i dirigenti riusciranno a dirci chi noi siamo potremo riconoscere in loro dei leaders. Solo un identità chiara potrà renderci credibili agli occhi della popolazione e solo un’identità chiara potrà rendere a noi il sogno del partito democratico non più un’utopia.

Grazie a tutti.

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