Da Napolitano appello per i 'nuovi cittadini italiani': "Senza il loro
contributo, anche il fardello del debito pubblico sarebbe più difficile da
sostenere. E' una follia che i bambini nati da noi non siano cittadini
italiani". Turco: “Ora legge per la cittadinanza. Prosegue la raccolta
firme PD"
"Sono convinto che i bambini e i ragazzi venuti con l'immigrazione
facciano parte integrante dell'Italia di oggi e di domani, e rappresentino una
grande fonte di speranza”. Lo ha detto il PresidenteGiorgio Napolitano in occasione dell'incontro con
i nuovi cittadini italiani celebrato al Quirinale nell'ambito del 150°
anniversario dell'Unità d'Italia. “Si tratta di una presenza che concorre ad
alimentare quell'energia vitale di cui oggi l'Italia ha estremo bisogno".
Per
il Capo dello Stato, "non comprendere la portata del fenomeno migratorio e non capire
quanto sia necessario il contributo dell'immigrazione per il nostro Paese
significa semplicemente non saper guardare alla realtà e al futuro.
Senza il loro contributo futuro alla nostra società e alla nostra economia,
anche il fardello del debito pubblico sarebbe ancora più difficile da
sostenere".
Napolitano
ha voluto ribadire che "i ragazzi di origine immigrata nella scuola e
nella società sono non solo una sfida da affrontare, ma anche una fonte di
stimoli fruttuosi, perché provengono da culture diverse.
L'importante - ha affermato - è che vogliano vivere in Italia e contribuire al
benessere collettivo condividendo lingua, valori costituzionali, doveri civici
e di legge del nostro Paese".
“Ancora
una volta sono giunte dal Presidente Napolitano parole sagge di sostegno
all’integrazione e ai nuovi fenomeni dell’immigrazione”, ha detto Livia Turco, Presidente Forum Immigrazione PD. “E’
tempo di superare le politiche basate sulla logica securitaria e contenitiva,
sul rifiuto e la paura. Le parole del Presidente ribadiscono che
l’unica strategia possibile è quella dell'accoglienza: pur rimanendo legati
alle loro tradizioni, i nuovi cittadini sottoscrivano un patto con noi,
condividano valori e regole, diritti e doveri".
Il
Presidente ha auspicato infatti che l'Italia diventi "il più rapidamente
possibile un Paese aperto ai giovani: nel lavoro, nelle professioni, nelle
imprese, nelle istituzioni. E dall'attenzione al destino dei giovani non vanno
esclusi i ragazzi stranieri, i futuri nuovi italiani ai quali, bisogna offrire
opportunità non viziate da favoritismi. Bisogna valorizzare il
merito, far funzionare quell'ascensore sociale che è rimasto troppo a lungo
bloccato".
Il
Capo dello Stato ha concluso con un caldo "benvenuto nella nostra comunità ai nuovi
cittadini partecipanti alla cerimonia: a tutti voi che vivete in Italia i più
sentiti auguri per un futuro sereno. A tutti gli adulti e, se mi
consentite, a tutti gli anziani, l'invito ad impegnarsi perché questo futuro
possiate averlo".
“L’invito che Napolitano ha rivolto perché i ragazzi figli di
genitori stranieri nati o cresciuti in Italia siano riconosciuti come italiani
va accolto e trasformato in legge”, ha commentato Walter Veltroni.“Spetta al Parlamento affrontare questo
tema. Mi auguro che sappia farlo, in questa fase nuova che sta per aprirsi,
fuori da veti e polemiche esasperate, dando risposte positive a questi
tantissimi ragazzi, a questi nuovi italiani, che sono una risorsa per il nostro
Paese, non un problema”.
“Quello del Presidente della Repubblica è un invito ad investire
sul futuro dell'Italia, una scommessa sulla globalizzazione giusta, che potrà
ritrovare la strada della crescita, non solo economica, solo se sarà in grado
di coinvolgere nel suo progetto nazionale la linfa vitale rappresentata
dall'immigrazione”. E’ quanto afferma in una nota Jean-Leonard Touadi, deputato del PD, commentando il
discorso del Presidente.
E'
richiesto - conclude Touadi - alle forze politiche di essere all’altezza di
questo compito, di avere il coraggio di compiere un viaggio nel futuro di
un’Italia democratica perche' plurale, ricca perche' giovane, ottimista
perche'aperta”.
Il diritto di cittadinanza è
segno di un Paese civile, per questo il Forum Immigrazione del Partito democratico ha avviato
dal 22 ottobre scorso, la raccolta firme a sostegno delle due proposte di legge
del PD di iniziativa popolare, per riformare la norma sulla
cittadinanza e introdurre il diritto di voto amministrativo agli stranieri
residenti in Italia. Sabato 19 e domenica 20 novembre secondo week end di
mobilitazione nazionale del PD con banchetti in tutta Italia per raccogliere le
firme.
Il PD ha depositato in Senato, un disegno legge firmato da 113 senatori, primo firmatario Ignazio Marino (e a seconda firma della capogruppo Anna Finocchiaro), che modifica la legge n. 91 del 5 febbraio 1992 e prevede l'attribuzione della cittadinanza ad ogni nato sul territorio italiano indipendentemente da quella dei genitori.
Il PD ha depositato in Senato, un disegno legge firmato da 113 senatori, primo firmatario Ignazio Marino (e a seconda firma della capogruppo Anna Finocchiaro), che modifica la legge n. 91 del 5 febbraio 1992 e prevede l'attribuzione della cittadinanza ad ogni nato sul territorio italiano indipendentemente da quella dei genitori.
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