Lettera aperta al segretario Bersani. Caro segretario, è ora di far chiarezza con gli alleati.





Al segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani.

Caro segretario,

oggi  ci sono stati due eventi di forte spessore politico, la sentenza della consulta, con la quale si sono dichiarati  non ammissibili i quesiti referendari, e la votazione alla camera per l’arresto dell’ex sottosegretario Cosentino.

Siamo soddisfatti delle azioni e dichiarazioni che il nostro partito e la tua persona hanno tenuto in entrambi i casi.  Ci confermano ancora una volta che il PD sta tenendo la barra nella giusta direzione in questi mesi difficili. In particolare ci auguriamo che il tuo sforzo di contatto con gli altri partiti per la definizione di una nuova legge elettorale venga sostenuto con forza e portato a successo, come si aspettano molti italiani.

Tuttavia non possiamo dirci altrettanto contenti dei nostri alleati, nello specifico, dell’Italia dei valori e dei Radicali, i quali stanno tenendo dei comportamenti inaccettabili.

Riguardo la bocciatura referendaria, Di Pietro ha dichiarato “L'Italia si sta avviando, lentamente ma inesorabilmente verso una pericolosa deriva antidemocratica, ormai manca solo l'olio di ricino”. ”Quella della Corte non è una scelta giuridica ma politica per fare un piacere al capo dello Stato, alle forze politiche e alla maggioranza trasversale e inciucista che appoggia Monti, una volgarità che rischia di farci diventare un regime”.

Come iscritti al partito, come dirigenti dello stesso ma anche come semplici simpatizzanti riteniamo che sia ormai impossibile sostenere un’alleanza con coloro che professano un populismo speculare a quello professato da Berlusconi in questi anni. Non è possibile pensare di rispettare le istituzioni a fasi alterne e non è possibile pensare di attaccare gli alleati solo per ottenere qualche voto di pancia in più. E’ ora di far chiarezza fra noi e l’Italia dei Valori, la quale, è bene ricordarlo, ha più volte assunto in questi mesi un atteggiamento demagogico e di rifiuto delle responsabilità. Il nostro appoggio al governo Monti è dettato dalla consapevolezza che solo con uno sforzo comune delle forze in parlamento usciremo dalla secca in cui il precedente governo e altre situazioni economico-finanziarie ci hanno portato. Questa assunzione di responsabilità Di Pietro  e l’Idv non l’hanno mai professata. Hanno invece preferito replicare il modello leghista del movimento di lotta, ponendosi contro di noi, loro alleati, accusandoci più volte di “inciucismo”, di essere “poltronai” e di “star facendo interessi di bottega” o della “casta”. E’ ora, caro segretario, di far chiarezza e porre fine a questo attacco quotidiano da parte di un alleato, che ribadiamo, ultimamente ha poco da condividere con i principi che ispirano la nostra azione politica.

Simile ragionamento va fatto con i radicali, i quali sono compresi nel nostro gruppo parlamentare. La decisione da parte del gruppo di sostenere l’arresto di Cosentino giustamente non può essere imposta anche a  coloro che del Pd, formalmente,  non fanno parte. Tuttavia riteniamo che su certe questioni non possiamo tollerare divergenze con gli alleati, soprattutto se ospitati, ribadiamo, in parlamento nei nostri gruppi. Questa è una di quelle situazioni che dovrebbero segnare il confine dal poter avere una proficua alleanza o la cessazione della stessa. Crediamo pertanto che sia necessario interrompere il cammino fin qui percorso assieme attraverso le scelte che i nostri gruppi parlamentari riterranno più opportune, a causa dell’incompatibilità politica che peraltro si è già verificata più volte e  non solo sul tema della giustizia.

Crediamo segretario che ci darai ascolto e cercherai di trovare parole e azioni per porre fine a queste contraddizioni ormai insostenibili.

Con fiducia,

Andrea Tiraboschi, segreteria Pd Bergamo.
Gessica Allegni, Bertinoro
Dario Ballini, segretario circolo Pd Rio Marina
Matteo Maltinti, Bologna
Samuele Degradi, Milano
Samuel Ghizzardi, Bergamo
Raffaele Caterino, Maranell

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