Bersani: "Il Partito ha bisogno di una grande organizzazione giovanile"


"La storia è fatta per essere cambiata". Primo Congresso nazionale dei Giovani democratici, Siena dal 23 al 25 marzo

La storia è fatta per essere cambiata
"Sto qui per darvi un incoraggiamento e perchè per avere un grande partito, abbiamo bisogno di una grande organizzazione giovanile". Così il Segretario PD Pier Luigi Bersani ha aperto a Siena il suo intervento al primoCongresso dei Giovani democratici

Il Segretario, di ritorno dalla Assemblea nazionale degli Amministratori del PD, a Genova ha detto ironicamente: "E' stata una giornata avventurosa e se vi venisse in mente di fare il segretario pensateci, rifletteteci. Una organizzazione giovanile - ha proseguito Bersani - è il punto più alto di un partito è la parte più giusta più bella e più formativa della politica. Voi più di noi siete in dovere di avere un'ampia visione del mondo, perchè il mondo si sta facendo piccolo ed arrivano alle porte di casa grandi novità. Il mondo si avvicinerà ancora e ci deve essere una leva di politici formati per avere una testa più larga di quella che c’è adesso. I beni fondamentali, l’equilibrio nei rapporti economici e commerciali, sono temi che devono prendere spunto dalla dignità della politica e bisogna prepararsi per questo". 

Bersani ha invitato i giovani a guardare l'Italia, anche con gli occhi della storia. "L'Italia è nel Mediterraneo - ha detto - e lì si sta aprendo uno scenario di incredibile cambiamento che dobbiamo considerare. Bisogna seguire l'evoluzione democratica e i drammi di quei paesi. Martedì - ha ricordato Bersani - faremo un sit in a Roma sulla questione della Siria. Non è tollerabile che si vada avanti così con questi massacri e non se parli". 

Ha chiesto inoltre ai giovani democratici "di tenere viva l’attenzione sullo scenario europeo, che potrà essere il prossimo terreno di incontro. Abbiamo bisogno di un rilancio ideale - ha detto - perchè ora siamo al passaggio cruciale di un cambio di fase e questo vale per l’Europa come per l’Italia. Questo decennio è stato segnato da una destra populista o condizionata dal populismo in Europa. E questo fenomeno ora possiamo leggerlo meglio. La destra ha vinto tutto, interpretando il contraccolpo della globalizzazione cavalcato le paure, gli individualismi, gli egoismi, l’idea di un nemico, coltivando l’idea che bisognava in qualche modo difendersi da tutti. L’Europa non era messa peggio degli altri paesi - ha ammonito Bersani - ma si è avvitata in una ideologia dura come il marmo. Ci siamo cacciati in un guaio enorme per questa mentalità, per questo motivo ci vuole una battaglia culturale e politica, sia nella dimensione europea che in quella italiana. Questa crisi è andata a colpire il tessuto morale del paese, c’è stato un ritorno di stereotipi sulla condizione femminile e sugli immigrati, sui quali non è stato ancora sbrogliato il tema della cittadinanza". 

Bersani ha ribadito che "eravamo arrivati a un passo dalla situazione greca, e che abbiamo voltato pagina grazie ad un atto di generosità e responsabilità del PD. L'alternativa era o Monti o Berlusconi fino a che ci riducevamo come la Grecia.
Per questo abbiamo detto che non volevamo vincere sulle rovine del Paese. Adesso però abbiamo recuperato la credibilità internazionale sia grazie a Monti sia al fatto che Berlusconi è andato via".

Bersani, dal palco del Congresso ha apprezzato la decisione del governo di non procedere alla riforma del mercato del lavoro per decreto. "Non mi aspettavo che un disegno di legge, non un decreto - ha spiegato - per la delicatezza della materia, ma anche perchè in quel provvedimento ci sono norme che scattano nel 2017 e i requisiti di urgenza sono difficili da trovare. 
E poi ha aggiunto "c'è anche il tema dell'abuso dei decreti che si stanno accavallando troppo in Parlamento".

Parlando ancora del ddl e sottolineando che ora ci sarà la possibilità di una discussione, Bersani ha precisato che "adesso si discute, si comincia a ragionare, ci sono anche cose buone in quel progetto che rivendichiamo, che sono anche frutto delle nostre idee, provvedimenti nuovi contro la precarietà, per ridurla, e un sistema di ammortizzatori che intende essere più universale". 

Bersani ha però osservato che "ci sono anche dei problemi, innanzitutto l'art. 18, sul quale il PD è impegnatissimo per una modifica. D'altro canto - ha osservato il leader democratico - qui stiam parlando dei diritti basici di un cittadino lavoratore, non parliamo di contrattazione. E che cavolo! Dobbiamo stare zitti?"

A conclusione del suo intervento al Congresso dei Giovani democratici a Siena, grande ovazione per Bersani. 
E dopo averlo applaudito, i ragazzi del PD hanno salutato il Segretario sulle note di "Bella ciao".


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"La storia è fatta per essere cambiata" è il titolo del primo Congresso nazionale dei Giovani democratici, l'organizzazione giovanile del PD, che si svolge a Siena, al Palazzetto Ceccherini, dal 23 al 25 marzo. 

Il congresso è dedicato alla memoria di Placido Rizzotto, esponente del movimento contadino siciliano ucciso dalla mafia.
I Giovani democratici infatti hanno aderiscono all'appello, lanciato dall'Unità e accolto dal governo Monti, di concedere i funerali di stato al sindacalista della CGIL.

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Tra gli ospiti oltre a Pierluigi BersaniMassimo D'AlemaRosy Bindi e tanti altri tra dirigenti del PD, esponenti di organizzazioni giovanili italiane ed internazionali.

E se oggi toccasse a te cambiare la storia? Programma del Congresso e aggiornamenti

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