BONI DEVE DIMETTERSI


Lo chiedono anche Bersani e Letta a margine delle rispettive presenze a Milano. E dalla Direzione Regionale parte la sfida per costruire il cambiamento in Lombardia.

"Le dimissioni del presidente del Consiglio regionale sono essenziali e improcrastinabili. Non è accettabile l'atteggiamento dei vertici della Lega: come se potessero decidere loro di una figura che è di garanzia". Lo ha detto il vicesegretario nazionale del Partito democratico Enrico Letta ieri a Milano, durante la riunione della Direzione regionale del Pd, in merito all’avviso di garanzia a Davide Boni. “Siamo garantisti e vogliamo salvaguardare l’Istituzione, per questo siamo i primi a chiedere le dimissioni.
Ma il dibattito in Direzione è andato ben oltre a stretta attualità. Introdotta dalla relazione del Segretario Maurizio Martina, che ha analizzato la dissoluzione del modello Formigoni e dell’asse Pdl-Lega e ha rilanciato sulle tematiche del federalismo, la discussione è inevitabilmente virata sul ruolo del Pd, dei programmi e delle alleanze. Tutti convinti che, per dirla ancora con le parole di Enrico Letta, “il vero tema siamo noi, dove vogliamo stare e cosa vogliamo fare. Dimostriamo di essere maggioritari e al centro del sistema del paese. Siamo disponibili a ragionare con le altre forze politiche, ma no alla forzosità delle relazioni. Dobbiamo essere consapevoli di noi stessi e riaffermare la centralità del Partito democratico. Perché noi siamo quelli che tengono insieme le esigenze e propongono soluzioni”.
 “Abbiamo sempre chiesto un passo indietro da parte di chi copre incarichi istituzionali così rilevanti”. Chiede le dimissioni del Presidente del Consiglio regionale Davide Boni, indagato della procura di Milano per presunte tangenti, anche il Segretario del Partito democratico, Pier Luigi Bersani, ieri a Milano nell’ambito del suo viaggio “Destinazione Italia”.
“In Lombardia - ha spiegato Bersani - ci sono tanti fatti, ma mi pare che da parte delle istituzioni interessate, non ci sia una risposta sufficiente. Credo che la Lombardia meriti una risposta più consapevole”.

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