Scuola, via libera a 10mila nuovi posti, poi lo stop in commissione Bilancio


La Repubblica (di S. Intravaia)

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di SALVO INTRAVAIA
ROMA - Sembrava fatta. Dopo l'approvazione da parte delle commissioni Affari costituzionali e Attività produttive della Camera, tutto faceva pensare che i tagli del personale scolastico determinati dalla riforma Gelmini fossero archiviati e che l'assunzione di 10 mila insegnanti di sostegno fosse già deliberata. Ma in tarda serata la commissione Bilancio di Montecitorio ha bloccatol'emendamento al decreto semplificazioni  che prevedeva queste novità: vista la contrarietà del governo, la norma è stata rinviata alla commissione Attività produttive per un nuovo esame.
La copertura per l'aumento di organico (350 milioni di euro) era garantita dall'aumento delle tasse su birra e alcolici di media gradazione, nonché da un aumento del gettito dai giochi. Il governo, che nella Commissione di merito aveva dato parere favorevole, stasera al Bilancio ha cambiato atteggiamento e con il sottosegretario al Tesoro Gianfranco Polillo ha opposto un "niet" su questa copertura. Dopo una lunghissima discussione si è prima deciso di accantonare l'emendamento per rinviarlo a un nuovo esame domani mattina, prima dell'inizio della discussione sul decreto da parte dell'Aula di Montecitorio. Ma questo non avrebbe permesso di superare l'ostacolo, a meno di trovare una nuova copertura. E' stato quindi deciso di rinviare alla commissione Industria, che si riunirà domattina presto per dare una soluzione al 
problema.

L'emendamento, proposto dal Pd, bloccava l'organico del personale della scuola a quello in vigore nell'anno scolastico 2011/2012: 724 mila cattedre per gli insegnanti e 233 mila posti per il personale Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari). In questo modo, avevano sottolineato in mattinata Manuela Ghizzoni e Francesca Puglisi (le due proponenti) "si blocca il trascinamento dei tagli nella scuola primaria e alle superiori". La riforma Gelmini, che ha già tagliato 87mila cattedre e 43 mila posti Ata, non è ancora a regime: alla primaria mancano due anni e al superiore altri tre. E produrrebbe i suoi effetti sul personale della scuola per altri due anni alla scuola elementare e per altri tre anni al superiore.

"Vengono inoltre aggiunti ulteriori 10 mila posti per attività di recupero, di integrazione e sostegno agli alunni con bisogni educativi speciali anche per estendere il tempo scuola, con particolare riguardo alla scuola primaria e alle medie. Si tratta di una importante inversione di tendenza che dovrà essere confermata dalla commissione bilancio e che restituisce ossigeno e fiducia alle scuole. Questo secondo provvedimento viene finanziato con un aumento della tassazione su birra e alcolici", avevano annunciato Ghizzoni e Puglisi. Uno sviluppo in linea con quanto dichiarato dal ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, che aveva più volte affermato che la stagione dei tagli sarebbe finita.

L'approvazione dell'emendamento apriva uno spiraglio di speranza per i 233 mila precari della scuola, iscritti nelle graduatorie ad esaurimento, che hanno pagato dazio ai tagli voluti dalla coppia Tremonti-Gelmini nell'ultimo triennio. Ma poi tutto è stato rimesso in discussione.

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