Barboni: Il fattore famiglia è un pasticcio


La Commissione Sanità del Consiglio regionale della Lombardia, dopo un lungo e travagliato iter durato nove mesi, ha approvato la legge sulla compartecipazione degli utenti ai costi dei servizi sociosanitari. Tutta l’opposizione (oltre a noi, Udc, Idv e Sel) ha espresso voto contrario.

Il centrodestra afferma di aver approvato con questa legge il cosiddetto Fattore Famiglia: non è così. In realtà il minor costo dei servizi che sarà sopportato da alcune famiglie con disagio socioeconomico, sarà caricato sulle spalle delle altre famiglie lombarde. I dati regionali di cui disponiamo indicano che l’obiettivo della maggior equità nella distribuzione dei costi sociosanitari non sarà ottenuto con questa legge che, oltretutto, dovrà essere rivista fra tre mesi quando il Governo avrà approvato, come previsto dal decreto “Salva Italia”, la riforma dell’Isee, cioè dell’indicatore nazionale che determina la compartecipazione.
La legge prevede una sperimentazione di un anno (del costo di 1,5 milioni di euro), che sarà attuata presso solo 15 comuni lombardi, mentre per tutti gli altri 1500 comuni si dovrà attendere un anno prima dell’applicazione di nuovi criteri. Con questa decisione assurda, si approva una legge prima di conoscere gli esiti di una sperimentazione concepita per definirne i contenuti, senza contare che Regione Lombardia ha commissionato uno studio di oltre 4 milioni di euro per la definizione di un nuovo modello di welfare lombardo: perché allora tutta questa fretta per approvare una legge dagli esiti dubbi? Mi viene il dubbio che sia per avere una bandiera da sventolare per l’incontro del Papa con le famiglie previsto a fine maggio…
Il testo sarà portato martedì prossimo in Consiglio, ma intanto ha visto ancora oggi in Commissione molte perplessità all’interno della stessa maggioranza, in particolare per la parte relativa alla compartecipazione nella spesa sanitaria dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). In questo modo, si sancisce il principio che i lombardi pagheranno anche le prestazioni sanitarie che dovrebbero essere garantite universalmente: viene da chiedersi se l’Assessorato alla Sanità ne sia al corrente; e, a parte questo, ho fortissimi dubbi che un simile provvedimento sia legittimo.
Resto convinto che sia necessario aiutare le famiglie lombarde, soprattutto in un momento di crisi come l’attuale: ma questo non può essere fatto senza apporre nuove risorse, come stanno dimostrando, per altro,  altre Regioni. Va finanziato il Fondo regionale per la Non Autosufficienza!

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