UNITA’ NAZIONALE E NUOVO IMPEGNO DEI
GIOVANI
Battuta di arresto della maggioranza alla Camera per il
rendiconto 2010. Tuttavia il governo
Berlusconi ottiene la 51^ fiducia il 14 ottobre con 15 voti di scarto (ne aveva
60 all’inizio della legislatura). Il puntello dalla Lega regge, ma fino a
quando? E a che prezzo per l’Italia?
Tra le opposizioni si prospettano diverse e separate
proposte: governo di unità nazionale o di larghe intese, governo tecnico ed
elezioni anticipate. Ed è uno dei motivi
per cui lui non cade, ovvero dalla
debolezza della proposta di chi vuol prendere il suo posto. Personalmente sono
per un governo di unità nazionale.
E’ ben strana
questa situazione in cui il Primo Ministro è al centro dell’attenzione
mediatica per i suoi comportamenti personali (molto discutibili per la
posizione che riveste), che deve dedicare molto del suo tempo a seguire le
pratiche giudiziarie che lo riguardano. Ma l’Italia è un paese normale?!? In un qualsiasi altro
Paese occidentale, le dimissioni dell’interessato sarebbero arrivate alle prime
avvisaglie giudiziarie, anche per salvaguardare l’immagine dello Stato. Perfino
gli industriali - per bocca del loro presidente Emma Marcegaglia - affermano
“siamo stufi di essere lo zimbello internazionale quando andiamo all’estero a
esportare i nostri prodotti”.
Il
Partito Democratico, perno dell’opposizione per qualsiasi possibile sviluppo
della situazione, ha comunque fatto e
farà la sua parte, con senso di responsabilità per il Paese, come ha ripetutamente
chiesto il Presidente Napolitano.
Ha accolto con favore l’accordo
siglato a
fine giugno tra la
Confindustria e i sindacati Cisl, Uil e Cgil che regola la
rappresentanza sindacale e l’efficacia della contrattazione; e si è attivato
per la modifica, nella manovra finanziaria bis, dell’art. 8 che compromette
l’intesa faticosamente raggiunta tra le forze sindacali. All’inizio di agosto
alla Camera è stato approvato il relativo bilancio con i tagli ai costi della
politica e i risparmi proposti dal Pd. Tra
questi la trasformazione dei vitalizi dei parlamentari in un normale
trattamento pensionistico e il contributo straordinario per i trattamenti più
alti già in corso.
In seguito è
arrivata la proposta di una contromanovra in sette punti (tra i quali l’istituzione
della “patrimoniale”), affinché siano chiamati a pagare quelli che non pagano
mai. Comunque, per senso di responsabilità verso il Paese, il Pd pur votando
contro, non ha ostacolato l’approvazione delle recenti manovre finanziarie per
poter stabilizzare i titoli di stato sui mercati finanziari. Sono ora necessari
seri interventi a favore della ripresa.
Dopo la netta vittoria popolare degli ultimi referendum
la voglia di cambiamento si è manifestata con la raccolta firme per
l’abrogazione di alcune parti dell’attuale legge elettorale (definita
“porcellum” dallo stesso Calderoli), per ripristinare la possibilità di esprimere
preferenze sui candidati in lista, attualmente scelti dalle segreterie dei
partiti. Il Pd, già alla sua nascita si è dotato delle “primarie” per la scelta
dei propri candidati ai vari livelli.
E il 30 settembre sono state depositate circa un
milione e duecentomila firme, anche il nostro circolo Pd si è attivato.
Ma non illudiamoci,
nessuno può risolvere i problemi in maniera indolore. E le divisioni della
politica a livello governativo, sono purtroppo, un po’ lo specchio dei nostri
atteggiamenti spesso individualisti, e del Paese con i propri particolarismi da
difendere.
Può essere
opportuno, per questo, fare riferimento al discorso del cardinal Bagnasco
riguardo alla necessità di “purificare l’aria” (vedi trafiletto a parte).
E’ tempo di rinunce
e sacrifici, che non si possono ulteriormente rinviare. E’ giusto battersi
pacificamente (non con la guerriglia urbana) perché siano equamente
distribuiti; ma non ci si deve sottrarre per la parte di propria competenza.
Invito i giovani a interessarsi, informarsi e
attivarsi; non lasciate che altri - mentre vi distraggano in cose futili -
prendono decisioni in cui non vengono considerate le vostre giuste aspirazioni.
Non lasciatevi
escludere e chiedete diritti (che vanno sempre accostati ai doveri) più
equilibrati di quelli attuali. Ci sono categorie di persone super tutelate e
molte altre, purtroppo, prive delle minime tutele. Mettetevi dunque in campo
personalmente per essere protagonisti del vostro futuro e del bene comune, e
non vittime di decisioni inique calate dall’alto.
E’ un invito e un
augurio.
Giovanni Longhini, Bracca, 17/10/11
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